Come recensire un libro così?
È stata la mia prima domanda che mi sono posta.
Innanzitutto ho dovuto pensare al genere, si perché Bussola è ...un po' romanzo, un po' saggio, un po' testo filosofico, un po' brochure turistica.
Un vastissimo ed erudito elenco di personaggi, musicisti, scrittori, viaggiatori che rimbalzano da luogo all'altro e da un'epoca all'altra.
Ma veniamo alla trama, che (unico neo) un po' si perde nei racconti “fumosi” di Franz Ritter, il narratore, che seduto davanti alla finestra in una notte piovosa, inizia il suo viaggio interiore tra ricordi, riflessioni e una boccata d'oppio.
“Siamo due fumatori d’oppio ognuno dentro la sua nuvola, non vediamo niente fuori, e soli senza mai capirci fumiamo”
Franz è un musicologo austriaco amante del Medio Oriente.
Ha appena ricevuto una lettera di Sarah, la donna di cui è innamorato, che è andata “a oriente dell'Oriente” come diceva Pessoa.
Ma riceve anche la conferma di una diagnosi dal suo medico, Franz è gravemente malato.
I capitoli sono scanditi dal tempo, il viaggio introspettivo di Franz inizia alle 23,10...
“La vita è una sinfonia di Mahler, non torna mai indietro, non ricomincia mai daccapo.”
Franz ripercorre i viaggi in Oriente accanto a Sarah, francese e studiosa orientalista, icona di conoscenza e bellezza, e fra questi grovigli di pensieri e fumo, ci riporta alla mente anche immagini di rovine e distruzioni, ma soprattutto lo scempio compiuto dall'Isis.
Sono due mondi a confronto, noi occidentali da un lato, e il mondo mediorientale dall'altro, e come sfondo ci sono luoghi, colori, odori che suscitano mistero e bellezza.
“L’Europa ha scalzato l’Antichità da sotto i siriani, gli iracheni e gli egiziani; le nostre gloriose nazioni, forti del monopolio della scienza e dell’archeologia”
Molti passaggi fanno riferimento ad opere letterarie i cui protagonisti prendono vita pagina dopo pagina.
Inizialmente lo avevo sentito come un asettico elenco di autori, libri, opere musicali.
Non scorreva come doveva o come ci si aspetta da un libro, poi invece i pezzi si sono incastrati alla perfezione come un puzzle, Berlioz, Beethoven, Liszt, Donizetti, Wagner, ma anche Heine, Goethe, fino a Pessoa.
È un tripudio di cultura, arte e musica, è lirismo all'ennesima potenza.
Ripercorriamo con Bussola, quindi, un'infinità di capolavori come ad esempio Danubio di Magris, in cui Franz viene paragonato allo scrittore:
«Magris è come te, un nostalgico. È un triestino malinconico che rimpiange l’impero».”
Bussola è un viaggio tra le rovine di Palmira, fra i gloriosi resti dei bronzetti, sigilli cilindrici, lucerne bizantine, crocifissi, monete, statue, bassorilievi e anche trabeazioni o capitelli scolpiti.
Ci apre gli occhi e la mente come farebbe il fumoso oppio di Franz.
“Queste immagini mi hanno tormentato a lungo: avevano il vantaggio, se non altro, di ricordarmi che nonostante le infinite seduzioni dell’Iran ci ritrovavamo comunque in un paese maledetto, terra del dolore e della morte, in cui tutto, persino i papaveri, fiori del martirio, era rosso di sangue.”
Un romanzo erudito e complesso, ma anche molto appassionante.
Lo scorrere della lettura è lento come la notte di pensieri e ricordi di Franz; va preso sicuramente a piccole dosi, ti arricchisce e ti completa culturalmente e moralmente.
Bussola è dedicato ai suoi amici parigini, a Damasco, a Teheran e ai siriani.