Michel Bussi ci racconta una storia in due tempi. Nella prima parte, ambientata nel 1989, emergono già i luoghi e i personaggi di questa storia cupa e ossessiva. Siamo in Corsica, nella penisola di Revellata, non lontano da Calvi. E questa parte si conclude tragicamente, con il salto nel vuoto dell'automobile su cui viaggia Clotilde, la giovane narratnce, insieme a Nicolas, il fratello maggiore, e ai genitori Palma e Paul Idrissi. Solo Clotilde sopravvive, salvandosi per miracolo: la ritroviamo ventisette anni più tardi, quando torna per la prima volta sul luogo della tragedia della sua famiglia. La vendetta si profila all'orizzonte nel momento in cui una donna, Valentine, è vittima di un "incidente" e il gestore del campeggio viene assassinato. La trama è talmente insolita che soltanto all'ultima pagina il lettore sa cosa si nasconde dietro a tutta la storia. I personaggi di Bussi sono solidi. Il ritratto del patriarca Idrissi è notevole, anche se il vecchio còrso, verso la fine del libro, pare trasformarsi quasi in un supereroe. Lo stile della narrazione è fluido e avvincente e la descrizione dei luoghi in cui si svolge l'azione fa venire voglia di perdercisi dentro.