Poche notizie sulla sua vita, e per di più contraddittorie. Un solo romanzo pubblicato, più due racconti, e basta. Però Harry Kressing non era certo uno di quegli scrittori da sottovalutare. Anzi.
Massimo Carlotto, ad esempio, si è innamorato subito del suo “Il cuoco”, il romanzo tradotto da Liliana Coïsson Gambi per la casa editrice e/o (pagg. 256, euro 16) «Il romanzo è uscito per la prima volta in Italia nel 1965, ma non ha ottenuto grande attenzione - sapiega Massimo Carlotto, che sta riscuotendo un ottimo successo con il suo nuovo romanzo “Il Turista” pubblicato da Rizzoli -. Racconta la storia di un cuoco che arriva in un paese e dimostra una disponibilità pazzesca per tutti. Aiuta tutti, pur conservando i suoi modi burberi. Ovviamente non posso raccontare molto di più, anche perché il lettore deve scoprire da solo il finale sconvolgente». Carlotto ha legato il suo nome a romanzi noir coraggiosi e belli, che ruotano soprattutto attorno ai personaggi dell’Alligatore e di Giorgio Pellegrini. Basterebbe citare “Il maestro di nodi” e “Arrivederci amore, ciao”. «Questo “Cuoco” è un classico romanzo borghese - spiega - e, al tempo stesso, un libro sul senso della cucina congegnato in maniera deliziosa. Lo scrittore dimostra una straordinaria capacità di capire gli altri. E può contare su una pulizia di scrittura davvero sorprendente».
Harry Kressing, che in realtà si chiamava Harry Adam Ruber, è morto nel Minnesota nel 1990.