(...) Traversie editoriali, queste, che testimoniano anche le difficoltà dello specifico iracheno nel mondo della letteratura di genere in lingua araba, che non ha goduto finora di grande visibilità, se si eccettua Frankenstein a Baghdad di Ahmed Saadawi (e/o, 2015, traduzione di Barbara Teresi, vincitore dell'International Prize for Arabic Fiction) - ambientato nella capitale proprio durante i primi anni dell'occupazione angloamericana - punto di partenza di Iraq + 100, che però, a dispetto dell'accattivante titolo, non si può ascrivere alla fantascienza.