Giorgia Lepore ci regala un romanzo affascinante e oscuro, così com’è oscura la mente degli individui, luogo di segreti inconfessabili, di ossessioni e di ricordi sepolti.
Gregorio ‘Gerri’ Esposito, che avevamo già incontrato in I figli sono pezzi di cuore, torna nelle librerie in Angelo che sei il mio custode, nuovo romanzo di Giorgia Lepore, inserito nella splendida collana Sabot/age delle Edizioni E/O.
Un libro che affascina a partire dalla bella copertina, sulla quale spicca l’Arcangelo Michele, grande ‘protagonista’ di questa storia che si svolge nelle zone di Monte Sant’Angelo, in Puglia: proprio lì si trova un santuario, dove si riuniscono i devoti di san Michele e, sempre lì, iniziano per Gerri delle indagini che riguardano la scomparsa di due minori e il ritrovamento di uno scheletro. Sempre sulla copertina, poi, leggiamo la dichiarazione di Donato Carrisi (l’avete già letto il suo ultimo romanzo, La ragazza nella nebbia? No? Recuperatelo al più presto), che evidenzia la straordinaria capacità della Lepore di utilizzare le parole per realizzare una storia che è un “magnifico e terrificante battito del cuore”.
Tutte queste premesse trovano piena conferma nella trama e nel meraviglioso personaggio di Esposito. Meraviglioso poiché complesso, indecifrabile e, per questo, semplicemente affascinante: la sua storia personale si intreccia indissolubilmente col caso che sta seguendo e il suo legame con Giovanna Aquarica, funzionario di polizia specializzato in casi sui minori, non è puramente professionale, prima, e sessuale poi. Nella mente di Gerri ci sono ancora ‘porte chiuse’, vuoti che appartengono alla sua memoria, alla sua infanzia, al periodo del collegio, lontano nel tempo, ma incredibilmente vicino nel ricordo: in che modo si inserisce la Aquarica in tutto questo? Giovanna, inoltre, non è la sola donna nella vita dell’ispettore Esposito: ci sono anche Sara, Claudia, Lavinia… Figure che complicano l’esistenza di Gerri e che contribuiscono ad accentuare il suo caos interiore. Il protagonista riuscirà a fare chiarezza in sé, nel delicatissimo caso su cui sta indagando, a riconciliarsi col suo passato?
Giorgia Lepore ci regala un romanzo avvincente e oscuro, così com’è oscura la mente degli individui, luogo di segreti inconfessabili, di ossessioni e di ricordi sepolti. La Lepore dimostra un’incredibile capacità di andare a fondo di quel pozzo apparentemente senza fondo che è l’animo umano, regalando un noir intrigante e misterioso, piacevolissimo da leggere. Talmente piacevole e appassionante che, arrivati all’ultima pagina, già cominciamo ad avere nostalgia di Gerri e a coltivare la speranza di ritrovarlo sulla pagina al più presto.
"E questo?". "E questo è un nuovo arrivato. Ti piace?". "Bello assai. Come si chiama?". "Boh. Non ha nome". "È nero. Come Batman". "Allora lo chiamiamo Batman". "Ok. Ma dove andiamo?". "Andiamo a mare".