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Recensione Libro Mayumi e il mare della felicità

Testata: Recensione libro
Data: 27 settembre 2016
URL: http://www.recensionelibro.it/mayumi-e-il-mare-della-felicita-tseng?utm_campaign=twitter&utm_medium=twitter&utm_source=twitter

Catturati dalla copertina e dalla bella trama, sicuramente molti avranno acquistato Mayumi e il mare della felicità di Jennifer Tseng, romanzo pubblicato nel 2016 da Edizioni E/O.

Al suo esordio letterario Jennifer Tseng comincia con l’ipnotizzare il lettore con la sua scrittura elegante, con il mondo legato ai libri di cui è grande appassionata la protagonista e crea una serie di emozioni per Mayumi che ci fa prevedere un’enorme rivoluzione nell’esistenza della donna.

Mayumi e il mare della felicità è infatti proprio il racconto di un grande cambiamento, inaspettato per la protagonsita. Lei una quarantenne sposata e inaridita da un matrimonio di cui non si sente più partecipe, è una bibliotecaria che vive su una piccola isola del New England.

Nonostante il suo periodo complicato con il marito, uomo distaccato e disinteressato, Mayumi ama tornare a casa dove l’attende una figlia a cui lei è devota e che ama sopra ogni cosa. Tutte le sue attenzioni sono rivolte alla bambina quando non è presa dal lavoro in biblioteca. L’unica sua passione è la lettura, che può soddisfare nei ritagli di tempo immergendosi in storie che la fanno sognare.

I libri sono il suo rifugio, la bellezza che prende forma nei momenti più difficili, sono la dimora a cui tornare quando niente sembra accontentare i suoi desideri. Ma a volte non bastano neanche i romanzi, Mayumi ha bisogno di vivere fino in fondo qualcosa di intenso. L’occasione arriva con un adolescente alla ricerca di alcuni libri in biblioteca.

Lui è molto giovane, ha soli diciassette anni, ma questo ragazzo è un buon pretesto per la sua mente di evadere. Tra loro, inaspettatamente, seppur il lettore lo intuisca da subito, nasce una relazione che diventa per Mayumi un’ossessione.

“Ebbe inizio in biblioteca. Mentre il giovane aspettava in silenzio che qualcuno si occupasse di lui io me ne stavo immobile, schiava del mondo fuori dalla finestra.”

Il ragazzo riesce a ingombrare la sua mente di tanti pensieri, riempie i vuoti lasciati dall’insoddisfazione e da un marito assente che non è appassionato e non riesce ad accendere il fuoco in lei.

Il legame tra i due cresce d’intensità attimo dopo attimo, intrecciato indissolubilmente al piacere fisico che i due si danno. Le nuove emozioni provate dalla protagonista del libro la sconvolgono a tal punto da entrare negli interstizi della sua quotidianità: investe il suo tempo libero, quello dedicato al lavoro e quello importante riservato alla sua bambina.

La donna inizia sempre più ad avere delle mancanze verso la figlia, il marito, gli amici e persino per quel lavoro tanto amato. Il lettore potrà così provare vicinanza verso una persona che ha scelto se stessa e il proprio istinto ma vive contemporaneamente il profondo dispiacere di avere delle carenze e tanti sensi di colpa verso il suo mondo di prima.

Mayumi e il mare della felicità è un libro che pur parlando di attrazione fisica e di atti carnali è scritto con delicatezza e dolcezza spiegando il piacere del proibito senza essere volgare o eccessivo.

In alcuni passaggi del romanzo il ritmo rallenta, dei pensieri ritornano e delle scene si ripetono, quindi il lettore potrebbe provare un po’ di disinteresse, soprattutto considerando che i dialoghi sono di molto inferiori alle descrizioni di relazioni, sentimenti e umori.

Ciò che sicuramente piacerà nella storia Mayumi e il mare della felicità ai lettori appassionati è il continuo riferimento a opere letterarie, romanzi che hanno fatto grande il nostro passato e ambienti legati ai libri.

“Vagavo tra gli scaffali di queste biblioteche a me estranee senza una meta particolare, a volte lasciandomi guidare da una lettera dell’alfabeto, a volte da un argomento… c’erano giorni in cui sceglievo un libro perché mi piaceva o non mi piaceva la copertina, o perché mi piaceva o non mi piaceva il nome dell’autore. Altri giorni andavo dritto verso un titolo a me caro e prendevo quello a destra o a sinistra. I libri non sono così diversi dalle persone.”