Sono sempre più numerosi i lettori famosi di Elena Ferrante, la scrittrice che nessuno ha mai visto. Da Hillary Clinton a Michelle Obama, da James Franco a Nicole Kidman, tante star si appassionano alla celeberrima saga
Il caso più clamoroso è quello di Hillary Clinton. La candidata alle elezioni presidenziali degli Stati Uniti, prima del recente malore, ha svelato la sua “addiction” a Elena Ferrante. La tetralogia di L’amica geniale (e/o) ha conquistato anche colei che potrebbe essere il primo Presidente donna degli Stati Uniti. «Non riesco a staccarmi, quando la leggo», è la sintesi del pensiero di Hillary, fascetta perfetta per la prossima opera ferrantiana.
Un binomio, quello tra la battagliera politica e la romanziera misteriosa, che ha spinto un tabloid americano a paragonare le copertine dei loro rispettivi libri, molto simili, ipotizzando, tra il serio e il faceto, una Ferrante goshtwriter della Clinton, ma siamo nel campo della dietrologia. Di certo, l’esistenza della scrittrice napoletana è nota anche a un’altra First Lady, Michelle Obama.
Nel promo delle nuove puntate della serie televisiva Una mamma per amica, diffuso sui social, Alexis Bledel, che interpreta la figlia della protagonista, Rory Gilmore, incontra alla Casa Bianca la moglie di Obama. Rory, sempre secchiona, in una gag divertente, regala a Michelle diverse pile di libri e a un certo punto le parla della “scrittrice napoletana che nessuno sa chi sia”.
La febbre ferrantiana ha contagiato anche Hollywood. La regista Jane Campion ha consigliato i libri della Ferrante a una sua amica, l’attrice Nicole Kidman. Entrambe Premio Oscar, potrebbero portare sullo schermo Lila e Lenù? Due personaggi indimenticabili, simbolo dell’amicizia al femminile.
Nel mondo dello spettacolo, sono seguaci di questa saga anche l’attrice, comica e sceneggiatrice americana Amy Schumer e uno dei più intellettuali dello star system, l’attore, regista e scrittore James Franco. Non stupisce che sia una fan di Elena Ferrante anche Elizabeth Strout, una narratrice Premio Pulitzer ossessionata da un altro dei temi ferrantiani: il rapporto madri figlie. Anche Jumpa Lahiri, che parla e scrive nella nostra lingua, ha contribuito alla diffusione di “L’amica geniale”, in particolare a New York, pur avendo, lei e la Ferrante, due editori italiani diversi.
La fotografa statunitense Annie Leibovitz, molto amata dai vip, farebbe di tutto per ritrarla, in quella che sarebbe la prima immagine pubblica della romanziera.
Durante il loro tour italiano, due bestselleristi americani del calibro di Jonathan Safran Foer e Jay McInerney sono stati bombardati da domande sulla Ferrante.
L’autore delle “Mille luci di New York”, all’ennesima richiesta su quali fossero i suoi scrittori italiani preferiti, ha risposto, con un pizzico d’ironia: «Ma certo, Elena Ferrante», come a dire: «So che volete che dichiari questo».
Sul fronte italiano, l’antesignana del “fenomeno Ferrante” è stata Anna Bonaiuto, che ha interpretato al cinema, una ventina di anni fa, “L’amore molesto”, diretta da Mario Martone, vincendo un David di Donatello. Secondo l’attrice, la storyteller “senza volto” è donna e napoletana, per come sa scavare nell’animo femminile e per il rapporto contrastato con una città che ama e, al tempo stesso, subisce.
Chiunque ella o egli sia, è l’autore che ogni ufficio stampa vorrebbe avere. Tra gli endorsement a favore di Elena Ferrante manca solo quello del Papa.