Il viaggio si compie anche lavorando sulla memoria e traducendo i ricordi in romanzo. Lo scenario è un paese siciliano, Partinico. La data, il 1967. Il libro, “L’incantesimo delle civette”, di Amedeo La Mattina, pubblicato dalle edizioni “e/o”. Estate, scirocco. Tutto scorre usuale, per Luca e gli altri ragazzini, tra una partita di calcio e un flipper, quando proprio lì, nell’antico, pigro e chiuso paese, arriva la troupe di Damiano Damiani per girare alcune scene de “Il giorno della civetta”, tratto dal romanzo di Leonardo Sciascia. C’è Franco Nero, attore famoso. E soprattutto Claudia Cardinale, bellissima, di cui Luca s’innamora. Tutto il paese ne è scosso. Poi la troupe va via. Ma la novità del cinema è troppo importante, perché si ritorni come se nulla fosse alla vita di prima. Amarcord, ironia, scrittura vivace. Circuito virtuoso tra racconto per immagini e concatenarsi di parole, in un bel “romanzo di formazione”. Il viaggio, appunto. E il suo sapido racconto.