Come la Vigata di Camilleri è una città immaginaria che, però, assomiglia tanto alla siciliana Porto Empedocle, così Clochemerle, dov’è ambientato questo romanzo, non esiste ma è il nom de plume di Vaux-en-beaujolais. l’arcano è presto svelato: è a questa cittadina francese a vocazione fortemente vitivinicola che s’ispira lo scrittore Gabriel Chevallier (1895-1969) quando, nel 1934, pubblica col titolo Clochemerle questo romanzo, il primo di una serie di successo (milioni di copie vendute e un film con Fernandel). Dissacrante, pungente, ironico fino allo spasso, racconta le scaramucce di una piccola comunità di provincia, dove un sindaco convintamente repubblicano decide di costruire un orinatoio nella piazza della chiesa.