Un album di ricordi sull'avventura coloniale dell'Italia, incisi su nastro dalla voce di Filippo Salerno, ex capo ufficio stampa della milizia in Africa orientale. A raccogliere le tredici ore di testimonianza è stata la penna del giornalista Angelo Angelastro, gravinese di nascita e della Rai d'adozione, che ne ha redatto un libro dal titolo «Il bel tempo di Tripoli». L'autore per accogliere l'invito della libreria Parrullì ha presentato il volume· ieri sera nei saloni della fondazione «Pomarici Santomasi», al cospetto di un pubblico numeroso di concittadini curiosi e interessati. Ad interloquire con il giornalista, dopo i saluti del presidente della fondazione, Mario Burdi, è stato l'avvocato e scrittore Nunzio Langiulli. Due voci su un tema, quello del colonialismo, prepotentemente ritornato d'attualità ai giorni nostri alla luce dei fenomeni migratori e della malcelata volontà delle grandi potenze di mettere piede e armi nel continente africano per provare a disciplinare il flusso delle partenze, con un occhio alle ragioni geopolitiche e l'altro al controllo delle fonti energetiche. Angelastro, oggi caporedattore della rete ammiraglia, ha seguito in Italia e all'estero gli eventi della cultura e dello spettacolo, dando voce ai grandi protagonisti della musica, della letteratura, del cinema, del teatro e della danza. Il suo libro è un tuffo nel passato con la sguardo 'rivolto alla storia, alle politiche ed alle economie di quel periodo.