Teresa è l'ultima di una genealogia che comprende femmine tostissime: nonna Lina, vedova di guerra, che ha tirato su da sola la figlia, la madre Elena, detta la Rossa per la chioma fiammeggiante, comunista e pasionaria, Caterina, la sorella maggiore, bella, brava e coraggiosissima a cui tutto viene fucile. Le loro vite sulla selvatica isola del Giglio si intrecciano alla storia d"Italia: all'inizio quando i neofascisti imputati nella strage di Piazza Fontana vengono spediti lì in esilio, causando una rivolta tra gli abitanti, e alla fine, quando la Concordia di Schettino s'incaglia sulle coste. Nei 40 anni di mezzo c'è la vita di Teresa, le sue decisioni testarde e conrrocorrente, dall'emigrazione alla maternità, e la scoperta dell'amore dove meno sembrava riposto.
Quali sono le isole minori?
Una è il Giglio, l'isola vera, l'altra è Teresa, la protagonista alle prese con un complesso di inferiorità che le determina il modo di stare al mondo, sempre un passo indietro, convinta che i protagonisti siano gli altri. Fino a quando non trasformerà la sua minorità in un punto di forza, ovvero libertà dalle aspettative e capacità di guardarsi, e guardare il mondo, con ironia.
La relazione di Teresa con le altre donne protagoniste?
Sono tutte più forti di lei, le ammira e le ama ponendo tutte e tre su un piedistallo su cui non crede di poter mai salire. In particolare questo è il sentimento per la nonna che ha sopportato l'orrore della guerra, una posizione di rispetto che diventa quasi invidia emotiva. Teresa ha un legame forte e contrastato anche con il padre, l'altro "minore" della famiglia, quello che non ha mai ragione.
Lei ha trascorso parte della sua vita al Giglio: tre cose da fare andando lì?
Solo tre? Un bagno alla spiaggia delle Cannelle, una passeggiata al Faro del Capel Rosso, un aperitivo al tramonto nella baia del Campese. Il minimo sindacale della felicità.