Ottant'anni fa, il 9 maggio del 1936, Benito Mussolini proclamava la nascita dell'Impero italiano in Africa orientale dopo l'occupazione dell'Etiopia. Proprio oggi a Latina (ore 18.30, libreria Voland di Cisterna) viene presentato il libro che racconta la storia di quell'impresa, il tentativo del Regime fascista di trasformare l'Italia contadina in una grande potenza temuta sullo scacchiere internazionale, una pagina ingloriosa del nostro passato piena ancora di lati oscuri su cui ci si continua a interrogare. "Il bel tempo di Tripoli" (Edizioni e/o, pagine 229, 16 euro) è un romanzo, lo ha scritto il caporedattore del Tg1 Rai Angelo Angelastro basandosi sulla testimonianza inedita di un protagonista di quegli eventi, l'ex capo ufficio stampa della Milizia fascista in Africa Orientale, Filippo Salerno. «Il libro narra un'incredibile vicenda umana ed è, al contempo, resoconto della tragica parabola africana del Regime», spiega l'autore. La presa di Adua, l'uso dell'iprite durante le operazioni militari, la strage di Mai Lahlà il viaggio "africano" di Curzio Malaparte, le visite di Mussolini in Libia, il giallo del cadavere di Italo Balbo, la lite Gambara-Rommel sono solo alcuni degli episodi raccontati in prima persona dal protagonista partito volontario per l'Etiopia nel 1935, finito nel mirino dei gerarchi in Libia e miracolosamente salvo dopo una pretestuosa condanna a morte.