Dopo tanta attesa finalmente esce l’epilogo della serie di Biagio Mazzeo, l’antieroe creato da Pulixi.
Dopo le vicende degli episodi precedenti, Mazzeo è alla disperata ricerca di Vatslava Ivankov, per regolare i conti e cercare una pace interiore togliendosi i sensi di colpi che lo attanagliano e non gli permettono di vivere.
Un romanzo con uno sfondo internazionale, sulla scia dei romanzi di Winslow, tra Messico, Stati Uniti e Calabria e con un traffico di droga internazionale che comanda il mondo, Mazzeo cercherà di rompere il ponte tra la ndrangheta e i cartelli e chi è la figura di raccordo? Pagani!
Pulixi con questo romanzo ha rotto gli schemi di Biagio Mazzeo e lo ha fatto galleggiare in un passaggio tra un nuovo e un vecchio Biagio, un uomo che vive senza più un senso ben preciso e soprattutto da solo, senza il branco decimato nelle vicende precedenti.
L’autore mette il punto a questa saga nel migliore dei modi, facendoci conoscere il Biagio uomo, con sentimenti e con il dolore di un uomo non più onnipotente ma sofferente, un personaggio che il noir-giallo italiano ha amato e che è diventato un cardine della scena.
Mi sento di ringraziare Piergiorgio Pulixi, per questa saga indimenticabile che ci ha fatto amare un personaggio odioso e cattivo. Non ci resta che aspettare il seguito della saga di Vito Strega...