Ci era piaciuto com L'uomo nero (Piemme) e Nel posto sbagliato (Edizioni e/o) e ci piace ancora con il suo nuovo romanzo I pregiudizi di Dio, da poco uscito per Edizioni e/o.
Parliamo di Luca Poldelmengo, scrittore e sceneggiatore romano classe 1973, che si conferma ancora una volta un abile autore di crime fiction. Con I pregiudizi di Dio schiarisce un po' i toni rispetto ai suoi più oscuri noir precedenti, senza per questo perdere mordente.
Ambientato nella provincia romana, il romanzo ruota attorno all'omicidio di Margherita, il cui cadavere è stato ritrovato in un fosso nel piccolo comune di Mandela. La vittima è stata strangolata e seviziata con una mazza di legno: un crimine che attrae immediatamente il ciclone mediatico, con relativa caccia al mostro e ai dettagli più scabrosi e scandalosi, come la dubbia moralità del marito di Margherita, principale indagato. Lavorano sul caso il commissario Andrea Valente, l'ispettore Marco Alfieri e il commissario Francesca Ralli. Lungo il corso dell'indagine tutti e tre, in modi diversi, si troveranno a dover fare i conti con scelte personali e professionali decisive, non semplici.
Andrea è stato abbandonato dalla moglie Alice e vive con la suocera e il figlio di cinque anni. È un poliziotto integerrimo, con un profondo senso del dovere e della legalità: almeno fino al caso di Mandela. Marco è invece un uomo vizioso, figlio di un ex vice capo di polizia, all'apparenza un raccomandato. Nel suo passato spicca un episodio di omicidio, chiuso come legittima difesa, ma che è stato in realtà il suo modo di vendicare la sorella uccisa in un incidente stradale. Francesca è una poliziotta determinata, con un carattere forte che serve a mascherare una sua debolezza ancora mai risolta: ha amato e ama ancora Andrea.
Trama e personaggi ci sono e sono tratteggiati con efficacia. Poldelmengo, come nella migliore tradizione del giallo d'autore, utilizza i meccanismi dell'indagine per parlare di altro. Restituisce una riflessione sugli aspetti più controversi dei concetti di giustizia, morale, bene e male. Analizza e mette in scena la crisi di identità dell'uomo e della società di fronte a una realtà ambigua e senza scrupoli.