Dopo tante cronache, troppe chiacchiere e un relativo silenzio, l’isola del Giglio si ripresenta nel romanzo d’esordio di una sua figlia, la traduttrice Lorenza Pieri. Isole minori vede svolgersi 40 anni di vita dell’isola e, in parallelo, della protagonista Teresa. Con la famiglia “strana pianta di frutti donna, trapiantata dalla Pianura Padana” di cui fanno parte una complicata e amata sorella maggiore, Caterina, una madre pasionaria, una nonna partigiana. Vicende reali (Franco Freda e Giovanni Ventura, terroristi di destra mandati al confino al Giglio nel 1978; conseguente sciopero con blocco del porto) si riflettono nella vita: per Teresa bambina, il blocco del porto è un gioco e i due terroristi un unico terribile mostro (Fredevventura).
L’identificazione tra donna e luogo si rafforzerà tra una separazione e un ritorno, utili per comprendere che il mare, quella ‘cintura di sicurezza liquida’ non è un riparo dalla vita vera che arriva invece ovunque, prepotente, come quella enorme nave che proprio al Giglio si piega su se stessa e trasforma tutto in un incubo postmoderno. Da cui gli abitanti, di nuovo eroici, sapranno bene come risvegliarsi. Come la sua trasformata protagonista. Che rispecchia l’anima mediterranea e moderna di un’autrice in cui si può anche scorgere il profilo di un’isola maggiore nell’arcipelago del romanzo italiano.