I volumi che costituiscono la quadrilogia, sono stati pubblicati tra il 2011 e il 2014 dalla casa editrice Edizione e/0; essi raccontano la storia dell’amicizia tra Elena Greco, detta Lenù e Raffaella Cerullo, per tutti Lina, Lila solo per Elena. La trama si svolge in gran parte in un rione di Napoli dove sono nate e cresciute le due ragazze, e percorre tutta la loro vita: Il primo volume “L’amica geniale” è incentrato sulla loro infanzia e la prima adolescenza; “Storia del nuovo cognome” (il mio preferito) si incentra sulla tarda adolescenza e sulla gioventù”; “Storia di chi fugge e di chi resta” del ‘tempo di mezzo’ ovvero tra i trenta e i quarant’anni, mentre l’ultimo capitolo, “Storia della bambina perduta”, ripercorre il periodo della ‘maturità e della vecchiaia’ quindi tra i cinquanta e i sessant’anni. La storia viene raccontata da una Elena sessant’enne, ormai scrittrice di successo, che , a seguito della misteriosa scomparsa di Lila, decide di mettere nero su bianco la lunghissima storia della loro amicizia. Elena racconta dell’influenza che Lila ha avuto in tutta la sua vita, del ruolo di ispiratrice quasi idolatrata che ha avuto non solo nella sua vita di studiosa e poi scrittrice, ma anche di donna, amante, moglie, madre. Allo stesso tempo però la sua straordinaria intelligenza e bellezza, ma anche la sua perfidia, la rendono fonte di insicurezza e, spesso , di vero e proprio astio. Nonostante ciò, per tutta la sua vita, Lila ricopre un ruolo fondamentale, e anche nei lunghi anni di lontananza, il suo ‘spettro’ è sempre presente, ed Elena non riuscirà mai veramente a liberarsene.
Questi libri sono semplicemente un capolavoro, le due protagoniste sono delle vere opere d’arte, così ricche e così complesse, a volte le ho amate a volte le ho odiate, a volte le ho capite, altre no. Le loro storie, le loro vite, tutte le gioie, i dolori, le delusioni, mi si sono incollate addosso, non riesco a smettere di pensare a loro nonostante siano personaggi fittizi. Sono convinta che in qualche modo Elena Greco sia Elena Ferrante (che usa uno pseudonimo e nessuno sa chi sia) e che la storia che ha raccontato sia una sorta di autobiografia. Comunque, chiunque sia e di chiunque si parli, questi libri vanno letti.