1. Perché hai scelto il lavoro/mestiere che fai?
In realtà non l’ho scelto, la scrittura si è imposta piano piano. Sono partito dal teatro, poi sono stato incantato dal cinema; alla narrativa sono arrivato tardi. Solo ora è diventato un vero e proprio mestiere.
2. Qual è l’aggettivo che meglio definisce la tua attività?
Bisogna essere pazienti.
3. Qual è il tuo primo ricordo di una biblioteca?
Ho sempre frequentato le biblioteche. Fin da ragazzo, ai tempi del liceo, a Bergamo andavo a studiare in biblioteca. Si stava tranquilli, c’erano i libri e molte ragazze…
4. Come definiresti la biblioteca?
Un luogo dove si riesce a sognare.
5. Cosa ti piace di più in una biblioteca?
Il silenzio e l’odore dei libri.
6. Quale è stato il primo libro che hai letto?
Non ricordo con precisione, credo “ Sussi e Biribissi” [di Paolo Lorenzini, nipote di Carlo Collodi] Un libro di avventure di due ragazzi.
7. Quale libro ti ha lasciato un ricordo speciale?
“Il grande Meaulnes” di Alain-Fournier.
8. Quale libro consiglieresti a un giovane lettore?
“Il grande Meaulnes” di Alain-Fournier.
9. Leggere fa bene? E perché?
Leggere è un piacere fisico, un godimento, come mangiare, ridere, amare.
10. A quale altra domanda avresti voluto rispondere?
“Perché invecchiando non si riesce più a provare nella lettura lo stesso piacere che si provava nell’adolescenza?”.