Autrice di un bestseller da milioni di copie, quell'Eleganza del riccio che basta da solo per giurare a Parigi amore eterno, Muriel Barbefy non è una scrittrice prolifica né lineare. Prima del grande Sllccesso aveva all'attivo solo Estasi Culinarie, poi per nove anni non ha scritto nulla fino a questo Vita degli elfi, che di certo stupirà per l'apparente cambio di rotta. Al centro della storia due bimbe magiche, in un tempo indefinito che ricorda l'astratta temporalità del fantasy. Maria è un'orfana, lasciata Sllll'uscio di una fattoria della Borgogna. È cresciuta arrampicandosi sugli alberi come Il Barone Rampante e imparando dalle contadine i segreti delle erbe officln:11i. Anche la coetanea Clara è senza genitori: l'ha allevata la perpetua del parroc1o in un paesino delle montagne abruzzesi, ma uno straordinario talento per il p~ano la conduce a Roma dal migliore dei maestri. Tra loro è teso un filo misteriloso: l'una sente la vita dell'altra, entrambe comunicano con un mondo parallelfo di strane creature a cui tocca guidar1e per impedire che il pianeta arrivi alla ca'tastrofe. Gli elfi, in questa fiaba dalla scrittura esuberante ma ineguale, non so'no innocue creature, ma l'ultima speranza di sanare un'umanità malata, aiutati nell'opera da anziane e bambine. Cambiando strada Barbefy fa ancora una volta l'inno del femminile, quel femminile che nel sottoscala della SOCietà custoc:Usce la medidna segreta per curarne i mali oscuri. Lara Crinò