Dopo un libro come L’eleganza del riccio, romanzo di successo da oltre 600.000 copie, da cui è stato tratto un bel film nel 2008, le aspettative sono ovviamente molto alte, sarà per questo che l’ultimo romanzo della scrittrice francese Muriel Barbery, Vita degli elfi, non è riuscito a convincermi del tutto.
Partiamo col dire che si tratta di un fantasy più orientato ai giovani lettori che agli adulti, ma con un linguaggio spesso complesso e poco scorrevole che ne rallenta la lettura. Il modo di scrivere della Barbery conferma la sua innata capacità di descrivere fatti ed emozioni con parole mai banali e sempre ricercate con una cura quasi maniacale, ma per questo libro Vita degli elfi, la troppa raffinatezza mi è parsa a tratti inadeguata.
Qualunque commento che riguardi un libro dipende, nella maggior parte dei casi, dai gusti personali, quindi non lasciatevi ingannare da questa mia recensione un po’ dura, perché un lettore appassionato di fantasy, che ama la scrittura articolata, potrebbe amare profondamente questo romanzo.
Già la trama di Vita degli elfi dimostra quanta attenzione Muriel Barbery abbia impiegato in questa sua opera, pubblicata a distanza di molti anni dall’ultimo suo libro.
Protagoniste della storia sono due bambine, Maria e Clara, lontane tra di loro ma affini per qualcosa di straordinario che possiedono dentro di sé. Le due bambine dimostrano di avere un legame strano e affascinante con la natura, che ci sarà svelato man mano che procederemo con la lettura.
Nel mondo si sta sovvertendo l’equilibrio delle forze, tutto sembra precipitare, poiché l’uomo ha smesso di avere un rapporto simbiotico con la natura, che si sta sgretolando sotto gli occhi irresponsabili dei suoi abitanti.
Gli uomini non riescono più a farsi incantare dalle meraviglie del mondo e con il loro atteggiamento alimentano odio e malcontento, fino a che non si arriva alla guerra tra forze contrastanti, che peggiorerà la già critica situazione.
Per riportare l’ordine ed evitare la distruzione c’è bisogno dell’intervento degli uomini, ma da soli non possono affrontare ciò che sta accadendo, c’è bisogno di qualcuno che riesca a comunicare con la natura e fare da tramite con gli abitanti di quelle terre.
Clara e Marie, grazie alla loro propensione a vivere diversamente dagli altri il rapporto con ciò che le circonda e con i talenti che possiedono, saranno in grado di mettere in collegamento i due mondi.
Ciò che apparirà evidente nel corso della storia è che è necessario credere nel cambiamento, intervenire affinché la natura ritrovi il suo equilibrio e non smettere mai di sperare che le cose possano migliorare.
Vita degli elfi è un romanzo in cui la magia è pregnante e si ripercuote su tutta la storia con i suoi poteri straordinari, questo è sicuramente l’aspetto più caratteristico del libro. Altro punto a favore del romanzo è il messaggio di speranza che la scrittrice lascia dopo aver narrato di vicende temibili e terribili, molto vicine a ciò che sta accadendo oggi alla nostra Terra.
Degli aspetti negativi di questo libro onirico ne ho già parlato in precedenza e sarebbe inutile ripetermi. Aggiungo, per concludere, un’altra informazione importante: Vita degli elfi è il primo di due libri sull’argomento che vedranno protagoniste le due bambine talentuose e magiche. Maria e Clara con la loro unione di forze potranno contrastare il declino del mondo dovuto all’incapacità dell’uomo di sognare e di vivere in armonia e dalla malvagità di un elfo cattivo.