Con la grazia che contraddistingue la sua scrittura, in quattro parti e un "dopo", la scrittrice piemontese Lia Levi ci racconta della resistenza antifascista, ma anche di chi dal regime si lasciava proteggere. Di Regina, Corinna, Lilli e Anna, am anche di padri, generi, zii e cugini. La vita continua ad alternare felicità e infelicità insieme, come dice il saggio, che trova uno stagno di amarezza in ogni giardino felice e un angolo di gioia in ogni giardino di infelicità. E prosegue così quella lunga saga familiare che ha già affascinato tanti lettori con i precedenti libri Una bambina e basta e Il braccialetto.