È un anno da incorniciare per Piergiorgio Pulixi, lo scrittore cagliaritano membro del Collettivo Sabot e allievo di Massimo Carlotto. Uno dei suoi ultimi romanzi, “Il canto degli innocenti”, è in semifinale al più importante premio nazionale per la letteratura noir: il Premio Giorgio Scerbanenco – La Stampa“, promosso dal Courmayeur Noir in festival e dal quotidiano torinese che premia i noir italiani editi nell´anno tra quelli iscritti alla kermesse. Fino alla mezzanotte del 27 novembre ogni lettore potrà, infatti, votare i suoi cinque titoli preferiti, tra cui l’opera di Pulixi. La cinquina dei finalisti sarà poi determinata dalla somma ponderata tra i voti dei lettori e quelli della giuria presieduta da Cecilia Scerbanenco e composta da: Valerio Calzolaio, Luca Crovi, Loredana Lipperini, Sergio Pent, Sebastiano Triulzi, John Vignola. I cinque finalisti verranno presentati al festival di Courmayeur il 10 dicembre, quando si svolgerà la serata di premiazione.
Ne “Il canto degli innocenti” l’autore abbandona il terreno del noir mediterraneo per buttarsi a capofitto nei meandri più sanguigni del thriller, attraverso un progetto in tredici tappe che scandisce un viaggio all’inferno, alla ricerca del Male e del suo cuore oscuro nascosto dietro animi in apparenza candidi. Protagonista è Vito Strega, investigatore tutt’altro che pacificato con se stesso, che si ritrova ad indagare su brutali delitti compiuti da ragazzini appena adolescenti. «È un viaggio nel Male. Vito Strega lo vive come un viaggio che via via lo cambia, ne smussa la sua natura. – così aveva rimarcato Pulixi durante la presentazione a Sassari alla rassegna Giallonoir curata da Emiliano Longobardi della Libreria Azuni – Ha un retroterra da psicologo clinico non da poliziotto da strada e si trova ad interrogarsi sul perché del Male, indagando su omicidi frutto del disagio giovanile ma che sono attuati con una mentalità da adulto. Mi intrigava questo contrasto con la loro innocenza».
Sullo sfondo i richiami, voluti, a “Il silenzio degli innocenti” di Thomas Harris e l’analisi della malvagità in cui sia il protagonista della storia, sia di riflesso l’autore del romanzo si trovano a dover sondare. Perché “Il canto degli innocenti” si confronta con i dilemmi morali della quotidianità in cui le passioni possono trasformarsi in ossessioni: «Quando lavoro non riesco mai a staccare con le mie storie. – dichiara l’autore cagliaritano – In questo caso dovendo fare anche io, attraverso la scrittura, un viaggio nel Male mi sono confrontato con i suoi fantasmi lavorandoci. Ciò che mi salva dalla follia dello scrivere è la disciplina, così come mi è stato insegnato. Cerco di limitare l’ossessione rispetto alla passione per avere un equilibrio».
Oltre alla semifinale allo Scerbanenco, Piergiorgio Pulixi è in gara al Garfagnana in Giallo e ha ricevuto anche due premi importanti: il Premio Glauco Felici e il Premio Franco Fedeli per la letteratura poliziesca organizzato annualmente dal Siulp (Sindacato Italiano Unitario Lavoratori Polizia), in memoria del giornalista Franco Fedeli, fondatore della rivista Polizia e Democrazia. In passato è stato vinto da autori del calibro di Andrea Camilleri, Carlo Lucarelli e Maurizio De Giovanni. Ma non c’è solo “Il canto degli innocenti”, visto che il 2015 ha visto l’uscita di un nuovo romanzo, “Per sempre”, e l’approdo nelle librerie inglesi, canadesi e statunitensi della traduzione di un suo romanzo del 2014, “La notte delle pantere”, col titolo “The night of the panthers”.