Davvero inquietante il thriller «onirico», se così lo si può definire, con cui esordisce alla scrittura la sceneggiatrice americana Bridget Foley. Il romanzo Hugo & Rose, pubblicato da e/o (traduzione di Nello Giugliano, pagine 336,€ 18), parla di sogni che diventano veri, almeno all'apparenza, ma soprattutto parla di una realtà che non è abbastanza brillante, forte e definita da competere con la tenerezza e la magia dell'immaginazione. Il tenerissimo Hugo, bambino incontrato nei sogni che un giorno la protagonista Rose incontra davvero nella realtà, si rivela a poco a
poco un carceriere. Con una punta di horror, ma senza un filo di sangue, la trama tiene legato il lettore al libro proprio come la prigione Interiore, il mondo onirico, alletta e attira Rose. Un po' Inception e un po' Alice nel Paese delle meraviglie. il romanzo intreccia svariati plani fantastici e di realtà, in un labirinto allarmante. E una volta fatta la scelta di campo, tra la vita vera e lo strano limbo, tra l'esistenza medio borghese un po' opaca e un mondo infantile caramellato e sinistro, il problema di Rose è comprendere dove si trova esattamente e se è possibile uscirne.