Hugo e Rose (di Bridget Foley; edizioni e|o) è uno dei romanzi più chiacchierati dell’anno. Perché la storia è sorprendente e la scrittura ottima. Ma soprattutto perché non si riesce assolutamente a capire quale sarà mai il finale.
La premessa: Rose è una donna di età incerta che si è lasciata andare fisicamente. Ha tre figli piccoli e un marito che l’adora anche se lei è sempre più trasandata e non fa sesso, impaurita dal suo fisico che non riconosce più. Ma ogni notte, come se fosse la Bella Addormentata nel Bosco al contrario, non appena si addormenta cade in un mondo magico in cui lei è ancora bella, ha le gambe forti e il seno ricco di un’adolescente. Ogni notte si ritrova su una isola magica a combattere contro Ragni Giganti e contro il terribile Testacieca nel tentativo di arrivare a Città Castello con un ragazzino che si chiama Hugo. Bellissimo. Rose sogna Hugo da quando ha sei anni e nei suoi sogni Hugo diventa adolescente e poi giovane uomo. Ma ecco che all’improvviso Rose incontra Hugo nella vita reale. Esiste davvero. Da qui parte il romanzo.
Una storia d’amore? Sembrerebbe una storia d’amore strappalacrime. Tipo i ponti di Madison County. Scordatevelo: sì certo c’è l’amore di Rose per Josh, il marito (e tutte noi vorremmo un amore totale come quello che lui prova per lei) e c’è l’amore di Rose per Hugo. Ma se paragone deve essere fatto, il romanzo ricorda molto di più Se mi lasci ti cancello. Ovvero: che cosa sogneranno Rose e Hugo ora che si sono incontrati nella vita vera? E soprattutto l’Hugo reale chi è? E così una passa le ore a macinare pagine su pagine forsennatamente, cercando di capire dove andrà mai a parare la scrittrice.
Che non delude: perché il finale è un colpo al cuore.