Saru. La protagonista di Il buio non nasconde paure, lintenso romanzo della scrittrice indiana Shashi Deshpande, lascia la famiglia per tornare dal vecchio genitore in un impulso di autonomia e di rivendicazione, decidendo lei laureata in medicina di vivere lontana dal marito Manu, sessualmente violento. In quella condizione di attesa, mentre sta meditando sulla propria identità di donna, ricorda un episodio significativo della sua vita passata, quando, insieme con Manu, scrittore fallito e insegnante in un college a Bombay, si era recata a trovare una coppia di amici medio-borghesi.
«Eravamo stati invitati a un tè; lui sedeva con noi a chiacchierare, lei arrivò più tardi con dei vassoi entrò in silenzio, senza dare nellocchio, come unombra, e nello stesso modo uscì»: così Saru ricorda questa presenza femminile, che nella subalternità della vita a due non conta nulla, non viene neppure presentata, non interviene nella conversazione. E di lei nota, in un momento in cui sta prendendo delle decisioni importanti per sé e per il suo matrimonio ormai finito, che questa donna non ha neppure unombra («le guarda i piedi e vidi che non cera ombra»). Da cui la convinzione che una moglie indiana quasi sempre «non proietta ombra» e quindi «non esiste». Saru, nel momento in cui sta meditando sul da farsi, si rende sempre più conto delle limitazioni cui è stata costretta dalle regole famigliari, sempre forti e presenti anche in un ambiente middle-class, con un padre benestante e una madre che le ha sempre preferito il fratello maschio, morto a otto anni nelle acque gelide dun laghetto di campagna. Sua madre lha sempre ritenuta responsabile dellannegamento di Dhruva, a cui non avrebbe prestato le dovute cure.
Con larrivo delle prime mestruazioni, poi, la ragazza ha conosciuto altre discriminazioni, specie quando è stata indotta a sentirsi sporca a vivere la sua femminilità come una violazione; mentre la decisione di studiare medicina alluniversità di Bombay, raggiunta la maturità, è stata ostacolata duramente ancora dalla madre, che avrebbe voluto imporre alla famiglia una scelta economica ben precisa: o si spende per lostello costoso di Bombay o per la dote e gli adempimenti del suo futuro matrimonio (un matrimonio che dovrà essere combinato, ovviamente). Ma non è finita qui. Nel periodo degli studi Saru ha conosciuto Manu, appartenente a una casta inferiore alla sua, e il loro amore ha subìto un ulteriore ostracismo, osando sfidare le regole che impongono parità economica e culturale tra le giovani generazioni. Eppure anche in questo caso, la donna ha trasgredito nelle consuetudini Così Deshpande, figlia del famoso commediografo e studioso di sanscrito Shiranga, nata nel 1938 a Dhrwad nello stato indiano di Karnataka, autrice di numerosi romanzi e raccolte di racconti tra cui Questione di tempo (Theoria 1999) e Piccoli rimedi (Giunti 2001), ci narra le difficoltà di affermazione della donna indiana anche in un paese globalizzato e pervaso da aneliti di modernità.