Una reporter di guerra in crisi, due amori difficili e appassionati, un continente dal fascino immutato nonostante povertà e miserie. Prima prova narrativa dellitaloamerica Lara Santoro, corrispondente di guerra in Africa dal 95 al 2002, oggi residente in New Mexico, è un romanzo sullintensità dei rapporti umani e sul coraggio delle donne africane, in lotta contro le multinazionali farmaceutiche per salvare se stesse e i propri figli.
Lo ha scritto in inglese, come mai?
Mi è venuto naturale, durante il mio soggiorno africano parlavo e scrivevo in inglese.
La protagonista Anna è una giornalista italoamericana che vive in Africa. Storia autobiografica?
Quasi del tutto. Lo è la vicenda di Anna divisa fra lamore per due uomini. Lo è la descrizione di quel che succede in Africa. Ma ho introdotto un personaggio di fantasia: Mercy.
Corpulenta, kitsch, fa le pulizie a casa di Anna.
È lo specchio in cui lei si riflette, la voce della sua coscienza. E ingaggia la battaglia per la liberalizzazione dei farmaci anti-AIDS. Mercy è un mix delle donne africane che ho incontrato, la forza positiva dellAfrica.
Cè anche padre Anselmo, un prete sui generis
Basato in parte sugli scritti di Anthony De Mello. In parte su padre Zanotelli, conosciuto a Nairobi.
Nick e Michael, gli amori di Anna sono diversi
Sono personaggi reali. Michael è un reporter di guerra generoso e irascibile, che morirà in Sierra Leoine. Ho calcato un po la mano con Nick, ricco dandy spensierato, per dare lidea di come vivono in Africa alcuni bianchi viziati e goderecci. Nella vita il suo nome è Mark, ed è diventato mio marito.