Due gang di criminali che si contendono il territorio veneto: quella dei Pugnali Parlanti, affiliata alle triadi cinesi, e una cosca locale che fa capo al sanguinario Rossano Pagnan. In mezzo a tutto questo una donna spietata e pronta a sparigliare le carte. Abbandonata dalla madre, violentata da una banda di criminali che le ha massacrato il padre, Mila Zago è una killer a sangue freddo, un'assassina definitiva. Cresciuta dal nonno sull'altopiano dei Sette Comuni secondo i codici di un'educazione marziale, è tornata dal passato per attuare una vendetta esemplare. Per far questo, nella più classica delle tradizioni, metterà cinesi contro veneti in un doppio gioco che ricorda un classico del cinema come Per un pugno di dollari. Forte di un ritmo sincopato e rapidissimo, di scene d'azione mozzafiato, di continui cambi di prospettiva e di un intreccio a orologeria, La ballata di Mila rinnova il pulp-noir italiano attraverso una storia sabot/age che riesce a indagare con attenzione il fenomeno della mafia cinese a Nordest lanciando nel mondo editoriale un nuovo personaggio femminile, formidabile e dirompente, che spezza le consuete geometrie narrative: Mila Zago aka Red Dread.
Nonostante La ballata di Mila non sia fresco di pubblicazione, ho deciso di recensirlo per due motivi: la scelta dell’ambientazione, a me molto vicina, e il consiglio di un amico, Stefano, che adesso ringrazio, perché senza di lui probabilmente non avrei mai scovato questo libro.
La storia è ambientata a Padova, descritta come una città che, nonostante l’apparenza sicura e tranquilla, vive la lotta tra la mafia cinese e le organizzazioni locali.
I primi si sono insinuati con pazienza e controllano il territorio attraverso bar, ristoranti e negozi gestiti da loro connazionali ai quali chiedono dei contributi, aumentando in questo modo i loro introiti, e proponendo alle ditte italiane prodotti finiti (per esempio abiti di marca) a prezzi talmente bassi da eliminare la concorrenza, che in questa maniera è costretta a ritirarsi.
I personaggi che incontriamo sono molti e ciascuno di loro ha un carattere ben definito: Pagnan, il boss veneto, è un imprenditore corrotto e italianissimo, dalla pancia rotonda e dalla faccia pulita. Un uomo rozzo e violento, molto ricco, con una moglie dipendente dalla droga e dei sottoposti fedeli al suo potere, che fanno tutto quello che possono per assecondare le sue richieste.
Il cinese Gao è saggio, spesso nel libro ripete che gli italiani hanno dimenticato le loro radici e che per questo il potere dei Pugnali Parlanti (la sua gang) è destinato ad aumentare. Lui conosce molto bene la sua cultura, si esprime in un italiano corretto e per le organizzazioni locali è un esempio di integrazione ben riuscita.
E poi c’è Mila: un’assassina, una macchina da guerra senza pietà, una donna che ha vissuto per ottenere vendetta e che è sicura che nessuno sia in grado di fermarla. La sua è una ballata pianificata da molto tempo, che le permetterà di gestire i personaggi che la circondano come marionette al suo comando. Nonostante la mia parte critica riconosca in lei un po’ troppa perfezione (è bella come una dea, agile come un samurai e precisa come un cecchino) la sua caratterizzazione alla fine mi ha convinta. Il suo personaggio mi ha ricordato un po’ Aria Stark, un po’ Beatrix Kiddo di Kill Bill.
Di questo libro ho apprezzato molto i dettagli: l’ambientazione è descritta in un modo che dimostra una profonda conoscenza del territorio di cui parla; le scene di combattimento sono gestite col giusto ritmo e con dettagli che, per il poco che ne so io, arricchiscono senza esagerare, mettendo il lettore a proprio agio. Lo stile di scrittura è piacevole: ci sono molti dettagli e parecchie descrizioni, che però non rovinano il ritmo del libro, che rimane veloce praticamente fino all'epilogo.
Il libro è violento, effettivamente ricorda un po’ i film di Tarantino o di Rodriguez, ma la storia non è solo questo: ci racconta di una donna forte e decisa, che sa che la vendetta non le restituirà niente di quello che ha perso e che forse non le darà neanche la pace che cerca, ma che ha deciso di compiere quello che sente essere il suo destino. Attraverso il suo passato veniamo a conoscenza dei motivi che l’hanno spinta a cancellare i suoi sentimenti e a seguire gli insegnamenti del nonno, un militare in pensione che le insegnerà tutto ciò che sa.
Se quello che vi ho scritto vi sembra interessante, vi consiglio di leggere questo libro, non ve ne pentirete.
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