My heart is full Cinque gradi tra Milano e New York
Autore: Laura Pezzino
Testata: Vanity Fair
Data: 10 luglio 2015
Tout se tient.
Di ritorno da una strana vacanza a New York, mi siedo al tavolo della cucina e penso.
A come la realtà superi, e di gran lunga, ogni mia più acrobatica fantasia e a come tutto, nel fondo, sia legato con tutto.
E se, per quanto riguarda la (mia) vita, molto rimane avvolto nel mistero, con i libri provo a unire qualche puntino.
La valigia era già piena, ma è riuscita a tornare ancora più piena. Di libri bellissimi.
Li avevo scelti a caso, in quel periodo con la testa per aria che aveva preceduto la partenza, senza tenere conto di titolo, lunghezza, editore. Istinto.
O così almeno credevo. In realtà, un filo invisibile li cuciva, tra di loro, la città, la vita in generale. Ora vi racconto in che modo (è un lungo viaggio, take your time).
UNO
Sono partita dal più grosso, uno di quelli perfetti per foderare le pareti di un cervello che pensa troppo: Il vento di San Francisco di Howard Fast (e/o, pagg. 480, 18 euro; traduzione Augusta Mattioli). A chi mi chiede, e son tanti, una bella saga famigliare, di quelle color seppia, da ora in poi la mia risposta sarà: questo libro qui.
La famiglia è quella dei Lavette. L’eroe fondatore, protagonista di questo primo volume (ne seguono altri cinque, in Italia il secondo uscirà nel 2016), è Danny, omone tutto fatti e poco pensiero, parte americano parte italiano, che nasce a San Francisco e lì perde anche i genitori nel fatidico terremoto del 1906. Dal nulla del post, con dalla sua la volontà sola, costruisce un impero gettandosi negli affari più rischiosi con la sfrontatezza di chi sa alla perfezione dove si va a finire quando si cade.
Se questo bel librone (unica pecca, la traduzione per nulla impeccabile) ha salvato i primi giorni di pioggia americana, trasportandomi i pensieri in altri tempi e luoghi, ancora più interessante mi è parsa la storia del suo autore.
Howard Fast (1914-2003), così come si legge nelle pagine finali, figlio di immigrati, partito da zero, si fece una cultura tra le mura della Public Library di New York dove aveva trovato uno dei suoi tanti impiegucci. Pubblicò il suo primo libro a 19 anni, anche se fu col secondo, sei anni più tardi, intitolato Conceived In Liberty, che vendette il primo milione di copie. Dopo quello, ne scrisse altri 70, quasi tutti storici (anche Spartacus è suo), e perciò fu uno dei più prolifici cantastorie americani del secolo scorso. A un certo punto entrò nella lista McCarthy, le sue opere vennero ostacolate e riabilitate solamente dopo l’uscita del film di Kubrick nel 1960.
La vita come un romanzo americano, la sua, dove la fortuna fa molti giri e dove i più spettacolari rimangono quelli discensionali: Danny, il protagonista, finisce anche per strada e diventa un barbone.
http://bookfool.vanityfair.it/2015/06/29/my-heart-is-full-cinque-gradi-tra-milano-e-new-york/