UNESTATE BREVE - MICHELE BENTIVOGLIO
Autore: Elisabetta Bolondi
Testata: Sololibri
Data: 7 luglio 2015
Con "Un’estate breve" (e/o, 2015) l’architetto Michele Bentivoglio torna in libreria con un nuovo romanzo ambientato a Roma, in una calda estate, dove, in una piazza del rione Monti, prima che divenisse un luogo cult com’è ora, si erano incontrati due uomini e una giovane donna. Carlo, un designer quarantenne dalla ambigua identità sessuale, mentre attende che il meccanico gli ripari la moto, vede affacciato alla finestra un uomo a torso nudo, che lo incuriosisce e lo attrae. Carlo riesce a farsi accogliere in casa dal giovane pianista in cerca di ispirazione, Fabio, turbato dalla presenza e dall’invadenza dello strano visitatore. Sia Carlo che Fabio sanno di essere omosessuali, ma ambedue hanno relazioni con donne; Fabio anzi sta aspettando la bellissima Marta, una ragazza pugliese piena di verve, di fascino, di iniziativa professionale, con la quale ha una relazione ormai stanca, data l’indecisione sulle proprie pulsioni sessuali che Fabio non riesce ad affrontare con sincerità.
Dopo il breve scambio di sensazioni e di sguardi fra i due uomini, Carlo lascia la casa e giunto al portone incrocia per un attimo lo sguardo quasi magnetico di Marta: lei sta raggiungendo Fabio, ma la scintilla fra i due è ormai scoppiata.
La storia di questo strano e ambiguo triangolo, fatto di omissioni, di non detti, di non dichiarati va avanti per qualche tempo: Marta e Fabio si lasciano, Carlo e Marta iniziano una coinvolgente relazione sentimentale sessualmente molto appagante, Fabio, solo e fragile, incontra uomini in un buio locale gay dove mai avrebbe immaginato di trovare gratificazione...
Tutta la storia gravita intorno all’indecisione, alla duplicità, alla non accettazione di un’unica identità sessuale, alla complicata condizione psicologica di due borghesi che ancora non sanno completamente accettarsi e che ostentano una normalità che non esiste nella loro realtà.
La storia è ambientata molti anni fa, in un clima sociale diverso da quello odierno, nel quale l’esibizione della propria inclinazione sessuale sembra essere più libera, più esplicita e sostanzialmente meno colpevolizzante a livello sociale.
Il linguaggio usato dall’autore, i tempi verbali al presente, i dialoghi fitti fra i diversi protagonisti mostrano una notevole padronanza espressiva e rendono il romanzo di agevole lettura e, malgrado il finale drammatico, espressione di una notevole leggerezza nell’affrontare anche temi considerati ancora scabrosi, forse, da qualcuno.
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