«Omicidio al Giro» Se il favorito muore il suo avversario è il primo dei sospetti
Testata: Corriere della Sera
Data: 4 giugno 2015
Ma che ci fa Paolo Fallai, grande favorito per il Giro d’Italia che sta per partire, morto in una strada periferica di Roma, in un incidente misterioso con la sua bicicletta? Perché era solo e non come sarebbe più normale per un professionista, con l’ammiraglia al seguito o dei compagni accanto? Questo è un caso per il commissario-pugile Igor Attila e per la sua odiosa vice, Chiara Merlo. Questo è un romanzo di Paolo Foschi («Omicidio al Giro» edizioni e/o, 157 pagine, 14,50 euro) al quinto giallo a sfondo sportivo, dopo il fortunato esordio con «Delitto alle Olimpiadi» che gli è valso il 47° premio Coni nel 2013. A indagare nel mondo a volte torbido per davvero della bicicletta c’è anche un ex ciclista dopato diventato poliziotto («Il Farmacista»): il sospettato principale è l’avversario principale di Fallai, Claudio Mele, e anche l’allenatore Sandro Fioravanti non la racconta giusta. All’arrivo della prima tappa, a Sanremo proprio come nell’edizione di quest’anno (e non a caso Fallai si allenava per il Mortirolo), arriverà la soluzione del caso , in un libro coinvolgente e divertente, nei toni e nell’atmosfera, nonostante ci scappi il morto. Come è divertente il vezzo di Foschi di dare nomi degli amici ai protagonisti dei suoi libri. Un gioco di specchi, di rimandi (anche alla vicenda Pantani) portato avanti con grazia e felici intuizioni. Come un buon finisseur.