La danza macabra è laffresco medievale che compare a inizio libro, metafora e prefigurazione della lotta tra le forze del bene, il commissario Laurenti, e del male, i fratelli Drakic, suoi nemici giurati, tornati per dirigere, da un isolotto croato, le loro attività criminose. Lesplosione di una bomba, una giornalista ridotta in coma da un pestaggio, valanghe di scorie gestite da mafie in affari con la politica e un Est rappresentato dagli uffici del consolato di un paese piccolo e sconosciuto: questi gli elementi compositivi. Lo sfondo è della Trieste, crocevia cosmopolita e terra di frontiera, che Heinichen ha eletto a sua città e dove ha ambientato la fortunata saga del suo commissario, simile, anche solo per certi versi, a quella del poliziotto Montale della Marsiglia di Izzo. Qui, troviamo il tema attualissimo dello smaltimento rifiuti e sangue a profusione. Come e più che negli altri romanzi della serie, molta la violenza degli ambienti malavitosi, ma vero protagonista è quel crogiolo fertile e esplosivo di differenze, ancora alla ricerca di strade per definirsi e diventare il nuovo orizzonte dei mercati mondiali, che è il mondo rimasto dopo la dissoluzione dei paesi dellEst. Esce lo spaccato di una transazione sofferta, di cui neppure la cronaca è riuscita a ritrarre e denunciare per intero la complessità. Grazie alla sua posizione di extraterritorialità e alla lucida acutezza, riesce bene lo scrittore tedesco, diventato anche per questo, fenomeno cult per il pubblico di genere.