In città sta succedendo qualcosa di assurdo e inconcepibile: nel giro di pochi giorni, uno dopo l’altro, dei ragazzini si trasformano in spietati assassini. Massacrano le loro vittime e poi restano accanto ai cadaveri, facendosi arrestare senza battere ciglio. C’è un solo poliziotto che viene ritenuto in grado di capire questa sorta di follia contagiosa. Ma Vito Strega è sospeso dal servizio, ha sparato al suo collega Di Giulio uccidendolo. Sospensione e valutazione psicologica che Strega subisce ovviamente malvolentieri. È anche stato lasciato da Cinzia, la moglie adorata senza la quale è perso, ma che non poteva più convivere con il suo lavoro. Forse solo Teresa Brusca, l’ispettrice che sta seguendo i casi dei ragazzini omicidi, riesce a capirlo, forse perché ha sublimato l’amore che prova per lui in un’amicizia e una stima che la portano a farlo partecipare più o meno di nascosto all’indagine. Teresa sposa la tesi di Vito che ci sia qualcuno a dirigere il gioco e usi i bambini come armi…
Un biglietto da visita di lusso questo Il canto degli innocenti, primo dei tredici (!!) romanzi previsti con lo stesso protagonista. Pulixi non è il primo e non sarà l’ultimo capace di ritrarre i suoi personaggi “dall’interno”: è uno di quei pochi però che lo fanno con talento, uno di quelli che ti portano dentro l’incubo senza che tu te ne accorga. Quando interrompi la lettura di un libro di Pulixi - magari perché ti si chiudono gli occhi dal sonno o perché sei arrivato alla tua fermata di autobus - lo fai con rimpianto, e appena puoi corri a riprenderlo. E quello che fa uno scrittore bravo è questo: ti aggancia, vuoi sapere cosa ne sarà dei personaggi che immagini nell’appartamento accanto, non nella lontana fantasia di qualcuno. Nessuno stile particolare nella scrittura per questo romanzo - a differenza del precedente L’appuntamento - se non la scorrevolezza e la pulizia, frutto di un labor limae che affila la lettura, rendendo le pagine taglienti come rasoi. Nota di merito in più per un autore capace di cambiare “stile” utilizzando quello che meglio si adatta alla storia raccontata, cosa che Pulixi riesce a fare senza però perdere mai la sua riconoscibilità.
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