Voto 6,5. I volti di Dio di Mallock è senza dubbio un romanzo suggestivo in grado di combinare insieme diversi generi. Si va dalle classiche indagini thriller ad esecuzioni macabre e scabrose che sfociano nell'horror splatter, passando per il mondo onirico e paranormale.
La base di tutto però è lo scontro a due tra l'ispettore Amedèè Mallock ed ilserial killer rinominato Il Truccatore.
Mallock, nome che corrisponde allo pseudonimo dello scrittore, è l'ispettore geniale, il migliore sulla piazza a Parigi. Un uomo intuitivo che molto spesso si fa aiutare dai suoi sogni profetici, che ha però un peso nel cuore: la perdita di suo figlio Thomas. Amedèè è abile anche nell'organizzare la sua squadra di uomini, i quali lo venerano e lo seguono in maniera scrupolosa.
Mallock è già comparso ne Il cimitero delle rondini, prima opera dello scrittore; ma nonostante ciò I volti di Dio è un romanzo leggibile singolarmente, forse l'unica vicenda non spiegata completamente sarà la morte di Thomas, figlio del protagonista.
La costruzione di una figura positiva forte è senza dubbio un elemento fondamentale per la realizzazione di una buona serie thriller, ma data la concorrenza sempre più agguerrita il fattore determinante potrebbe essere la parte negativa del romanzo, in questo caso il serial killer.
Lo scrittore Mallock in questo caso tira fuori dal cilindro una delle figure più brutali che il mondo del thriller abbia mai messo su carta. Si tratta di un sadico che tratta i corpi delle sue numerose vittime in maniera ripugnante, dissanguandole completamente e truccandole per l'ultima messa in posa.
Non risparmia né bambini, né donne, anzi queste due tipologie di esseri umani sembrano essere le vittime perfette per la realizzazione del suo "quadro". Le motivazioni che spingono il Truccatore nelle sue gesta paiono essere di natura mistica, religiosa/esoterica. Il vero obiettivo è quello di trovare il vero volto di Dio, un'immagine indefinita per tutti.
E proprio su questo punto Edizioni E/O, che porta in Italia lo scrittore Mallock, riporta la cover originale molto suggestiva, in cui alla parola Dio viene accostata l'immagine di un Diavolo con corna.
L'accostamento strano ma efficace anticipa l'aspetto principale del romanzo, ovvero un Diavolo terrestre che a suo modo cerca di capire come sia fatto Dio.
Date le due parti: bene vs male, I volti di Dio scorre in maniera abbastanza fluida, con un'indagine tutto sommato classica nonostante le rappresentazioni macabre e horror dei vari cadaveri. Ottimo il lavoro di traduzione di Alberto Bracci Testasecca, che ci segnala un modo diverso di scrittura dell'autore: meno standard e che non disdegna l'uso di parolacce utili anche per caratterizzare il protagonista.
La nota negativa potrebbe essere il finale un po' frettoloso e con un colpo di scena che non rende giustizia alla figura del Truccatore, raccontato per il resto delle pagine quasi come una divinità da temere e rispettare. Le sue sembianze umane faranno un attimino storcere il naso...
TRAMA: Dare la caccia a un serial killer, in fondo, rientra nei compiti normali della polizia. Non però quando l’omicida ha cominciato a uccidere nel 1929 e, dopo più di ottant’anni e con duecento cadaveri alle spalle, è ancora a piede libero! Il caso viene affidato al commissario Mallock dopo che generazioni di poliziotti, inclusi i detective dell’fbi, hanno cercato invano di identificare e prendere l’assassino. Ma il Truccatore sembra inafferrabile, immortale, invisibile, con il dono dell’ubiquità.
E sembra scegliere le sue vittime totalmente a caso. Unico punto in comune, il trucco che applica minuziosamente alle loro facce dopo averle torturate: rossetto, ombretto, cipria, fard… Uno sberleffo per chi è invano sulle sue tracce, o quei volti inquietanti di cadaveri imbellettati hanno un significato più profondo? Questa volta neanche Mallock sembra in grado di risolvere il misterioso enigma, almeno fino a quando non decide di fare ricorso a certe sostanze stupefacenti di sua conoscenza che lo porteranno in una realtà parallela…È un’altra avventura mozzafiato del commissario Amédée Mallock, già noto al pubblico per Il cimitero delle rondini: ancora una volta lo vediamo alle prese con i più sofisticati sistemi d’indagine e con il mondo del paranormale, con il suo fascino da rubacuori e con una cronica solitudine da misantropo, con le sue arti culinarie per organizzare cene fra amici e con la tristezza esistenziale che non lo abbandona mai, sempre però assistito e sostenuto dai fedelissimi cinque di Fort Mallock.