Non conoscete i libri di Jean-Claude Izzo o avete già letto la prima edizione di questa biografia, uscita nel 2010 a dieci anni dalla sua morte? Potete passare oltre (anche se il libro è stato integrato con nuovi contenuti). Per chi, invece, ha amato La trilogia di Fabio Montale, Il sole dei morenti, Marinai perduti e le poesie, molto belle, dello scrittore e giornalista marsigliese scorrere queste pagine è come fare un viaggio nel sole e nel mare, nei colori-odori-sapori di Marsiglia (che popolano tutti i suoi scritti), nel mondo e nella vita di Izzo. Da quando erarital (giovane figlio di immigrati), agli anni della politica e del sofferto rapporto col Pcf, a quelli in cui lavorava come giornalista. Viaggio possibile anche grazie alle parole della madre – Babette, un nome denso di significati – delle compagne, numerose, dell’ultima moglie, del figlio Sébastien, dei tanti che hanno ispirato i suoi personaggi. Pagine in cui l’uomo, lo scrittore, la città, i sentimenti, i conflitti politici e personali si mescolano, si integrano e disintegrano come gli abitanti dei quartieri del Vieux Port e del Panier marsigliese.
Multicutlurale
Emilia Grossi
http://blog.iodonna.it/io-leggo/2015/01/29/jean-claude-izzo-storia-di-un-marsigliese-di-stefania-nardini/