AMBIENTATO in una afosissima e inquinata metropoli senza nome, Nel posto sbagliato è un thriller fantapolitico il cui tema di fondo è il controllo e la manipolazione delle informazioni che la nostra mente quotidianamente registra. Racconta le vicende di una struttura segreta della polizia che si avvale dell'ipnosi, strumento antico del genere dell'investigazione, per risolvere casi di omicidio, in realtà violando la privacy e l'intimità dei cittadini: i testimoni oculari vengono rapiti, le loro menti scandagliate attraverso un programma che ne visualizza i ricordi, che traccia digitalmente tutto ciò che gli organi sensoriali hanno osservato. Questo immaginario da Minority Report sembra l'ideale per ricostruire la scena di un delitto, e trovare i colpevoli, ma la pratica si presta a molti abusi (l'invenzione viene usata da un uomo politico per acquisire consenso, mentre agita lo spettro della "sicurezza collettiva") e gli stessi protagonisti ne verranno travolti. Luca Poldelmengo ha la mano, il passo dello sceneggiatore, e il romanzo, con l'ascesa e la distruzione di una squadra di polizia, sembra già pronto per una serie tv.