In esclusiva assoluta per il nostro blog, lo scrittore italiano Massimo Maugeri e le edizioni e/o, che ringraziamo di cuore, ci hanno concesso di pubblicare un brano estratto dal romanzo Trinacria park, uscito nel 2013.Prima di proporvelo, presentiamo brevemente l’opera. Riguardo all’Autore, troverete tutte le informazioni, come al solito, nella Stanza degli ospiti.
TRINACRIA PARK – Edizioni E/O (collezione Sabot/Age)
All’interno di una piccola isola siciliana è appena stato costruito il Trinacria Park: un enorme parco tematico destinato a diventare il più importante d’Europa. La sua notorietà deriva anche dal ritrovamento di un antichissimo carteggio contenente brani di un poema epico in greco antico che narra le vicende delle tre Gorgoni. Nel corso della settimana di inaugurazione – caratterizzata da festeggiamenti a cui partecipano centinaia di celebrità – si sviluppa una terribile forma epidemica che causa la morte di decine di persone, tra cui il Presidente della Regione Siciliana e diversi vip. Si scatena il panico. Per via del sospetto di un attentato terroristico di tipo batteriologico, l’isola viene messa in quarantena. In questo tragico scenario collettivo, si intrecciano le appassionanti vicende di tre donne, le cui vite sembrano assecondare la natura delle Gorgoni; un attore balbuziente che deve fare i conti con una tragedia personale e le frustrazioni di una carriera che non ha mai preso il volo; un giovane e inquietante aiuto-regista dalle agghiaccianti manie; un anziano attore di teatro chiamato a svolgere il ruolo di direttore artistico del parco nascondendo ben altri intenti. Perché nulla è come sembra a Trinacria Park…
[Riconoscimenti: Premio Vittorini 2013 – finalista Premio Minerva 2013]
da TRINACRIA PARK, di Massimo Maugeri (edizioni e/o – collezione Sabot/age)
L’isola grande, l’isola madre, si allontana ancora. La scia bianca continua a graffiare l’acqua. A disegnare un sorriso irregolare. È l’alba. Come sempre, l’aedo col cappello nero si inchina e ringrazia per l’elargizione in denaro fattagli pervenire attraverso l’equipaggio della nave. Non sa chi sia il suo benefattore. Non l’ha mai visto. Non sa se è uomo o donna. Così l’aedo finisce con l’inchinarsi al vento. E lo fa reggendo il cappello per le falde, per evitare che un soffio più deciso faccia volare il copricapo. È un cerimoniale che si celebra ogni volta che la nave salpa e inizia il suo percorso dall’isola madre all’isola figlia. O viceversa. Concluso il rito di ringraziamento, lo strano uomo imbraccia la chitarra e offre agli astanti parole e note di sicula memoria che si disperdono nel fluire della brezza. Dal ponte della nave, Gregorio Monti guarda l’aedo e sorride compiaciuto. Poi gira gli occhi. Si concentra su sole, mare e terra. Il sole che si leva, il mare che si scuote, la terra che dorme. Che ancora dorme.
Come “l’amata” della canzone popolare di Calì e Formisano.
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Quando mette piede a terra Gregorio Monti avverte qualcosa di simile a un capogiro.Senso di disorientamento, forse, renderebbe meglio l’idea. Lui lo chiama effetto isola. Un soffio gli scuote i capelli. Lo rinfranca dal fastidioso freddo artificiale che ha dovuto subire per via dell’impianto di climatizzazione della nave. Li porta lunghi, i capelli. Lunghi e sciolti sulle spalle, come quando aveva vent’anni. Ora ne ha settantaquattro e la chioma è bianca. Il tempo che passa ne ha invertito la cromatura, ma non la lucentezza. Non è un capogiro, no. E nemmeno senso di disorientamento. È altra cosa, l’effetto isola. È amore per il luogo in cui si è nati, è nostalgia per un passato irrisolto, è senso di colpa per scelte incerte e opinabili. È tutto questo e altro ancora. Ogni volta che torna in quel luogo, e ogni volta che riparte, l’effetto isola lo afferra alla gola. Non ne parla con nessuno. Nessuno capirebbe. E poi l’effetto isola non colpisce tutti. Ha potuto verificarlo nel tempo. È una malattia che scorre nel sangue di chi percepisce la ricchezza della storia, la bellezza della natura, il peso delle tradizioni, la zavorra delle contraddizioni. L’effetto isola è un virus, un male sano e oscuro che va incontro a pochi. I più lo reggerebbero mal volentieri, perché non aiuta a vivere bene né a essere moderni ed efficienti. Anche lui subisce l’effetto isola, tuttavia prova lo stesso a essere moderno ed efficiente. Non sempre ci riesce. Così, in nome della modernità e dell’efficienza, dà un’occhiata al cellulare alla ricerca di nuovi messaggi. Non ne trova. Cammina di buon passo, supera il porticciolo, compie una breve e rapida passeggiata sul litorale, respira puntando la faccia al sole e al vento. E va meglio. Sì, va meglio ora. Si passa le mani sul viso. Si stropiccia gli occhi. Poi lascia che la vista si perda sulle palme stagliate in file regolari. Quando passeggia da quelle parti percepisce, a tratti, l’illusione di camminare in un luogo incontaminato. A volte vorrebbe che quell’illusione gli invadesse i sensi e la ragione. È tentato, ma non cede. Perché quel luogo finge. Recita. Come lui, del resto. È un luogo travestito da altro luogo e che si atteggia ad altro luogo ancora. Effetto isola, ma non solo. Così si domanda, una volta ancora: è davvero questo lo spirito di Montelava? Si siede al tavolino del bar storico di Nino Algisio. È nuovo, adesso. O meglio, ristrutturato così bene da sembrare nuovo. Si potrà dire la stessa cosa per l’isola?
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TRINACRIA PARK – (estratti da rassegna stampa)
Panorama.it
“Trinacria Park” è tra i 10 migliori romanzi italiani del 2013 per Panorama
Il Trinacria Park è lo spettacolare parco tematico costruito su un’isola al largo della vera Trinacria. Una specie di Disneyland culturale, un progetto hollywoodiano per riprodurre la Sicilia e la sua storia, dalla Magna Grecia a Portella della Ginestra, a uso e consumo del turismo. C’è persino un Etna attivo, in miniatura. Ma proprio nei giorni dell’inaugurazione il parco viene travolto da una misteriosa epidemia mortale… Sembra un thriller alla Crichton? E invece no, tutt’altro. Questo è casomai un originalissimo romanzo dedicato all’isola di Sciascia, il luogo in cui “nulla è come appare”.
la Repubblica
È stato davvero bravo Maugeri a dar forma, attingendo a piene mani al ricco serbatoio del mito, a un apologo amaro e metamorfico sul tragico destino dell’Isola, con un risultato sorprendente e apparentemente paradossale: quello di un iperrealismo forse senza precedenti. (Salvatore Ferlita)
Repubblica.it
Un affresco e un racconto dal linguaggio ricercato eppure lieve e brioso, che accompagna chi legge lungo un enigmatico percorso che mostra la Sicilia più misteriosa. Non c’è racconto dal passo tradizionale in Trinacria Park che sembra un thriller, ma thriller non è; che è un romanzo, ma che ostenta le bugie di cui la finzione è infarcita con tale platealità da trasformarla quasi in un originale docuracconto sulla Sicilia di oggi. In una guida a sorpresa per cercare la sua vera identità, liberandosi dagli alibi mascherati da sogni e dai luoghi comuni. (Silvana Mazzocchi)
La Stampa
Il mito di Medusa ha affascinato l’arte e la letteratura occidentale. Decapitarla, come fa Perseo, significa per l’uomo ritornare alla ragione. Accade in ottimo libro uscito per e/o di Massimo Maugeri, “Trinacria Park”. Siamo nel giallo, ambientato a Catania. E la Medusa del Caravaggio compare anch’essa seducente e minacciosa, monito ai personaggi e ai lettori. Come direbbe Conte, il vero «impegno», in letteratura, non può che usare la lingua del fantastico. (Mario Baudino)
Il Sole 24 Ore – Domenica
In questo romanzo che è, insieme, commedia, thriller, tragedia, opera apocalittica, c’è da parte di Maugeri un interessante tentativo di offrire diversi spunti di denuncia sociopolitica. E, a proposito di politica, è da antologia il discorso del presidente della Regione Sicilia (che ovviamente non è Crocetta) all’inaugurazione del parco: un pezzo di bravura, un catalogo dei più vieti luoghi comuni pseudointellettuali tesi a coprire il vuoto culturale (se non la disonestà criminale). (Roberto Carnero)
Il Messaggero
Maugeri plasma il suo thriller col linguaggio magico e visionario di una tradizione siciliana che ha fatto scuola (Andrea Velardi)
L’Unità
Il godibilissimo romanzo di Maugeri propone in realtà un’amara metafora, anzi una matrioska di metafore. Con una trama ben congegnata e personaggi buffi – solo in apparenza caricaturali, grotteschi – Maugeri ci accompagna in una tragedia in forma di farsa più corrosiva di qualsiasi pamphlet. Attraversa diversi generi – il giallo, il pulp – e li rimodula, li mescola, li confonde per arrivare a un finale non scontato.(Paolo Di Paolo)
Il Manifesto
Una scrittura notevole, capace di passare dal dialetto alla lingua, di utilizzare i più diversi registri, conduce il lettore ad una inaspettata conclusione dolceamara, tra tensioni indipendentiste e anti-immigrazione, strani gruppi terroristici e rivelazioni sul passato, sul presente e sul futuro. (Mauro Trotta)
RaiNews24
Una narrazione che, pagina dopo pagina, diventa sempre più accelerata e appassionante fino all’imprevedibile e spiazzante conclusione finale; una strutturazione narrativa, che non si chiude nel recinto di un genere, ma tanti ne attraversa e felicemente li sintetizza. Un libro, direi, quindi fortemente politico… nel senso più alto del termine; come “Rumore bianco” o “Underworld” del grande Don DeLillo, sulla cui linea il romanzo di Maugeri, a mio parere si pone: quella, cioè, di una rappresentazione lucida e implacabile della polis, della comunità in cui viviamo. Per capirla, per capirci. (Maria Attanasio)
Left
Direttore di Letteratitudine, Maugeri è il miglior talento della collana di Carlotto per e/o. In questo noir, fuori dagli schemi di genere, affresca vicende quanto mai attuali che parlano di abusi edilizi e intere isole ridotte a fare da Disneyland. (Filippo La Porta)
Alias / Il Manifesto
Maugeri fa muovere, con indubbia efficacia, una serie di personaggi che definire inquietanti è dir poco. Di pagina in pagina, la sensazione che Trinacria Park sia solo una maschera sotto cui si celano ben altri lineamenti, diviene certezza inquietante.
L’Indice dei Libri del mese
Una storia strana, intrigante e incalzante, che non risparmia nessuno (…). Trinacria Park è un romanzo di genere, o almeno tale è la forma, con personaggi a forti tinte, melodrammi, segreti inconoscibili, nemici misteriosi, dispensati dall’autore con felice leggerezza e apparente candore. (…) Se, deposto l’artificio, il siciliano Maugeri evoca l’urgenza di strappare la sua terra dal limo sguaiato e profittatorio dei luoghi comuni, l’apologo finisce con l’investire il più ampio circo della cultura in Italia.(Franco Pezzini)
La Gazzetta Di Parma
Maugeri mette in scena un teatro di ombre modernissime con il suo «Trinacria park». Luogo inventato, al largo delle coste siciliane, come una sorta di «Jurassic Park» dove i mostri non sono dinosauri o tirannosauri impazziti, ma uomini in doppiopetto, voraci e pronti ad azzannare mentre ti offrono la loro amicizia. (Davide Barilli)
La Sicilia
Attingendo all’attualità della sua terra, di cui delinea con precisione e sofisticata psicologia i tratti di una modernità ancora contraddittoria, Massimo Maugeri propone un nuovo modello letterario della Sicilia, stretta ancora da antichi retaggi ma raccontata in chiave più contemporanea, in cui la mafia ha ormai un ruolo marginale come tanti stereotipi siciliani fino ad ora scolpiti nelle pagine di innumerevoli romanzi e in cui entrano in gioco terrorismo islamico, movimenti no global e forze oscure che guardano la Trinacria come una terra di nessuno, da occupare e governare in nome di interessi discutibili. (Ornella Sgroi)
La Gazzetta del Sud
Romanzo visionario, “contemporaneo”, tra denuncia e fantapolitica, dove si incontrano finzioni e iperrealismo, quasi un manifesto di uno scrittore che, tra amore e odio, cerca una chiave di riscatto e di lacerante distacco dalla sua isola. (Sergio Di Giacomo)
Wuz.it
Tanto di cappello alla bravura fabulatoria di Maugeri: per avere inventato in modo arguto e sapido una vivace storia d’ordinaria follia isolana, per essere riuscito a fabbricare un romanzo avvincente a sicura tenuta di lettore e, non da ultimo, per aver saputo mettere a nudo i suoi personaggi (oltre alle tre memorabili prime donne), riuscendo a farci partecipi delle inconfessabili emozioni che li inquietano ma li rendono così credibili e attuali. (Francesco Roat)
Nazione Indiana
Sembra risuonare in modo costante pa
gina dopo pagina, come un vento inarrestabile, il rumore di una telecamera accesa, la sola in grado di dirigere uno scudo – ancora uno specchio – tutto moderno capace come quello offerto da Atena a Perseo di annientare Medusa. Una cinepresa che ricorda quella pirandelliana di Serafino Gubbio Operatore, la sola che possa tenere testa alla realtà senza esserne pietrificati dalla sola visione. (Francesco Forlani)
Carmilla online
Solo un siciliano poteva scrivere un romanzo così, un romanzo che intrappola e avvince, certo sperimentale ma senza sbavature – e qui: nel perfetto equilibrio tra dura concretezza, fantasia, padronanza narrativa sta la grande abilità dell’autore –, solo un siciliano che ama la sua terra e si strugge perché quella viene depredata poteva raccontarci quali effetti essa possa provocare, senza lasciarci in balia di dubbi. (Marilù Oliva)
Bookdetector
Lo si potrebbe definire un romanzo sul doppio. Tuttavia nessuna definizione pare sufficiente, visto che il romanzo attraversa generi letterari diversi, li lambisce senza mai rimanervi imbrigliato. Maugeri gioca l’azzardo della commistione: irruzioni nella storia, sconfinamenti nella mitologia, approfondimento saggistico, fantasiosa invenzione (fantapolitica o thrilleristica): quale che sia il genere che alla fine prevale, il risultato è senz’altro sorprendente. (Carmen Pellegrino)
La poesia e lo spirito
Un giallo, un noir, un romanzo realistico, un romanzo psicologico con sfumature horror: questo e altro è Trinacria Park di Massimo Maugeri, un pastiche di generi che compongono una sorta di roman philosophique capace di svolgere un approfondito discorso cum figuris sul nostro tempo. (Giorgio Morale)
Stato Quotidiano
È un libro che scotta. Arde, è vivo, si scioglie letteralmente tra le mani e negli occhi come piombo fuso calato a caldo sulla pupilla. Si liquefà come un blob letterario, entra appieno nelle emozioni di chi legge per il suo ritmo sempre sostenuto, mai una pausa, mai una resa, mai un attimo di azione zero. S’infila sotto la porta della prima diffidenza, supera il timore reverenziale dei grandi precedenti siciliani, da Sciascia a Camilleri si afferma, si impone, convince. Potente e piccante, questo libro di mastro Maugeri. (Piero Ferrante)
Flannery
Con uno stile visionario, lucido, imperversante, Massimo Maugeri ribalta la realtà, sviscera le apparenze, restituisce alla letteratura il senso di una profonda ricerca di verità. Giocando ancora una volta sul tema del doppio (due isole, due finzioni, due mondi, uno metafora dell’altro), apre uno squarcio vividissimo, cuce destini incrociati,
travolge i luoghi comuni affondando lo sguardo nella complessità delle falsificazioni umane. (Simona Lo Iacono)
Tempostretto
Massimo Maugeri con questo libro segna un salto di qualità stilistico e il passaggio al genere noir, con un libro dai forti tratti metaforici che richiama l’importanza del Mito e non esita a denunciare le brutture della Sicilia. (Francesco Musolino)
Lapis
Il 2013 si è chiuso con un bilancio molto positivo per la scrittura siciliana, è stato un susseguirsi di uscite con positivi riscontri non solo regionale, ma anche a carattere nazionale. A nostro modesto parere se si vuole assegnare una palma o una menzione al simbolico trionfatore, potremmo di certo parlare di Massimo Maugeri e del suo Trinacria Park pubblicato da E/O. (Salvo Cavallaro)
http://lacasadicartapapirnatahisa.wordpress.com/2014/12/19/in-esclusiva-massimo-maugeri/