MASSIMO CARLOTTO
"LA VIA DEL PEPE"
Finta fiaba africana per europei benpensanti
illustrazioni di Alessandro Sanna
edizioni e/o
Nel mare azzurro “immobile e trasparente che si potevano contare le conchiglie sul fondo di sabbia dorata”, mare della storia e del mito, della speranza e della tragedia, si ritrovano due maestri della scrittura e del disegno per narrarne con parole e illustrazioni una fiaba dal sapore antico con una voce moderna. Massimo Carlotto e Alessandro Sanna con “La via del Pepe – finta fiaba africana per europei benpensanti” (edizioni e/o pag.41, euro 9,50) ripercorrono il viaggio del diciannovenne africano Amal, a bordo di un peschereccio diretto a Lampedusa. Amal, che in arabo significa speranza, “seduto a prua aveva la testa piena di sogni e la certezza che quella bellissima giornata fosse un segno della benevolenza di Dio” stringe i cinque grani di pepe donati dal nonno, Boubacar Dembélè,il saggio e guaritore, narratore delle storie della settima via del pepe. Il pepe faceva di lui “il personaggio più autorevole della spedizione”. Ma quel vecchio legno che aveva solcato il mare in lungo e in largo cede al peso dei profughi, ed i tanti compagni di viaggio di Amal si inabissano “sembrava danzassero sul fondo con le mani alzate verso l’aria, il cielo, la vita”.Per Amal comincia un colloquio con la morte che, sinuosa e trasparente emerge dalle acque e vorrebbe attirarlo a sè ma è attratta e distratta dalla musica che il vecchio nonno le fa arrivare per soccorrere Amal.Mentre la morte e Amal discutono, sulla terraferma Boubacar Dembélé si rivolge alla luna, sua confidente e trova il compromesso che terrà in vita la sua genìa. Carlotto punta l’attenzione sulla Morte e sul filo sottile che la separa dalla vita. La via del pepe ha regalato tante vittime alla morte ma qualcuno però si è salvato ed è stato chi ha avuto sperando e tornando a terra ha combattuto anche contro l’incredulità ed il pregiudizio ed è tornato alle sue radici con lo sguardo puntato verso la luna, verso il futuro.
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Massimo Carlotto è nato a Padova nel 1956. Scoperto dalla scrittrice e critica Grazia Cherchi, ha esordito nel 1995 con il romanzo Il fuggiasco, pubblicato dalle Edizioni E/O e vincitore del Premio del Giovedì 1996. Per la stessa casa editrice ha scritto: Arrivederci amore, ciao (secondo posto al Gran Premio della Letteratura Poliziesca in Francia 2003, finalista all'Edgar Allan Poe Award nella versione inglese pubblicata da Europa Editions nel 2006), La verità dell'Alligatore, Il mistero di Mangiabarche, Le irregolari, Nessuna cortesia all'uscita (Premio Dessì 1999 e menzione speciale della giuria Premio Scerbanenco 1999), Il corriere colombiano, Il maestro di nodi (Premio Scerbanenco 2003), Niente, più niente al mondo (Premio Girulà 2008), L'oscura immensità della morte, Nordest con Marco Videtta (Premio Selezione Bancarella 2006), La terra della mia anima (Premio Grinzane Noir 2007), Cristiani di Allah (2008), Perdas de Fogu con i Mama Sabot (Premio Noir Ecologista Jean-Claude Izzo 2009), L'amore del bandito (2010) e Alla fine di un giorno noioso (2011). Per Einaudi Stile Libero ha pubblicato Mi fido di te, scritto assieme a Francesco Abate, Respiro corto, Cocaina (con Gianrico Carofiglio e Giancarlo De Cataldo) e, con Marco Videtta, i quattro romanzi del ciclo Le Vendicatrici (Ksenia, Eva, Sara e Luz). I suoi libri sono tradotti in molte lingue e ha vinto numerosi premi sia in Italia che all'estero. Massimo Carlotto è anche autore teatrale, sceneggiatore e collabora con quotidiani, riviste e musicisti.
Alessandro Sanna, nato nel 1975, è considerato uno dei migliori illustratori italiani. Oltre alle illustrazioni per il Sole 24 ore e le copertine per l’editore Einaudi, ha pubblicato più di 35 volumi illustrando opere di Grossman, Calvino e Rodari. Nel 2009 ha vinto il premio Andersen come miglior illustratore dell’anno Vive e lavora a Mantova.