Pulixi questa volta si è cimentato in una trama psicologica profonda e complessa, centrando perfettamente l’obiettivo. Un uomo e una donna si incontrano, al buio, in un ristorante di lusso; una donna e un uomo, che invece si conoscono benissimo, si danno appuntamento per una cena galante. Cos’ hanno in comune? Cosa li disturba? L’umiliazione, la vergogna e la rabbia di sentirsi impotenti. Lo sgomento di non riuscire a reagire, di accorgersi troppo tardi di essere vittime di un gioco perverso. Gioco dove ricattare è normale e fa sorridere, dove arrossire è fonte di piacere per chi lo conduce. Già, ma di chi si tratta? Chi sa? Chi manipola?
Questo è un terribile gioco fatto di sguardi e di parole che devono coincidere forzatamente con il piano prestabilito dal carnefice. Ci vuole ubbidienza e sottomissione, e tutto sarà molto semplice.
I protagonisti di questo libro sono inquieti, in preda all’angoscia. Sono così sicuri di aver trovato la verità e invece…Invece tutto precipita, una serie di eventi concatenati si srotola davanti ai loro occhi sbarrati dalla paura. Si parla di sesso, di droga, di debiti, di famiglie distrutte, di segreti che si credeva custoditi per sempre. Cosa sta accadendo?
Ci si sente fragili, vulnerabili e la rabbia non si contiene con facilità.
Da lettrice vi posso garantire di essermi sentita come una pallina di un flipper, sbattuta da un lato all’altro da verità parziali, in balia delle parole dell’autore, nell’incertezza di una soluzione che tarda ad arrivare. Questa è una vendetta crudele. È un percorso che colpisce l’intimo di ciascuno e che lascia troppi dubbi e tanta sofferenza.
L’epilogo è agghiacciante; la realtà virtuale si intreccia con la vita vissuta. È una storia allucinante e attualissima, dove si viene calpestati e isolati.
Non posso aggiungere altro, se non dirvi che questo è un libro crudo ma bellissimo. Lo stile di Pulixi è inconfondibile, diretto e incalzante. Ma ricordatevi, nulla è come sembra…non fidatevi troppo delle apparenze. Buona lettura.