Torna in azione il collettivo di scrittura Sabot. I "figli" letterari di Massimo Carlotto, che ha creato sette anni fa questo laboratorio di scrittura creativa a più mani, piazzano una doppietta in libreria. Mesi fa è uscito per Rizzoli Padre Nostro, firmato da Ciro Auriemma, Stefano Cosmo e Piergiorgio Pulixi, recentissima è la pubblicazione di L'appuntamento dello stesso Pulixi per le Edizioni E/O. Parliamo di entrambi. Piergiorgio, L'appuntamento parte con un uomo e una donna allo stesso tavolo. Un gioco tra servo e padrone."Tutto comincia dal debito. Lei è una donna inguaiata che ha messo il suo debito in vendita, come accade sempre più spesso sul mercato finanziario che spesso non passa più neanche per la mediazione bancaria ma mette in contatto diretto i privati. Per tentare di scrollarsi quel fardello di dosso, la protagonista della storia pensa si sfuggire agli strozzini mettendo anche se stessa nel pacchetto di negoziazione. In altre parole, accetta di diventare oggetto sessuale per una notte. Ma non va a finire così". Niente sesso per azzerare i debiti?"L'uomo che si trova di fronte non ha alcun interesse in questo senso. E' un manipolatore ossessionato dal potere di controllo su di lei. Comincia così un duello verbale e psicologico in cui lui si fa raccontare la vita di lei, anche gli errori commessi, le storie sporche del passato. Fino a pretendere che faccia per lui tutta una serie di cose. Per un bel po' le cose procedono in questo modo, poi sarà lei a rivelarsi capace di mettere il suo carnefice in difficoltà. A partire dalla violazione della privacy, un tema che mi interessa moltissimo e che ne L'appuntamento è il vero filo rosso che lega tutta la narrazione. Ci tengo a dirlo: il libro è dedicato a Federica Angeli, cronista di Repubblica che dopo aver denunciato le infiltrazioni mafiose nell'Ostiense oggi vive sotto scorta". In Padre Nostro lo scenario è totalmente diverso: narcotraffico internazionale, a partire dalla Colombia."La storia comincia dalle macerie dell'impero di Pablo Escobar e vede uno dei suoi successori mettersi alla testa del traffico di droga, spostandosi a Madrid. Dove dietro la facciata di ricco imprenditore si cela una vicenda criminale che ha contatti con la camorra, presente da tempo in terra spagnola. Dove la scarsa capacità di reazione delle istituzioni e il bisogno di denaro contante fresco in uno scenario di crisi hanno favorito il diffondersi della criminalità organizzata. E' una storia di poliziotti a caccia di trafficanti ma anche una ricognizione sulla fine di un'era del narcotraffico". Come si lavora su una storia a più mani senza litigare?Auriemma - "Dividendosi i compiti, verificando assieme il materiale e poi raffinandolo man mano che le sezioni della trama di cui ciascuno di noi si occupa va a intrecciarsi. Da questo punto di vista ci siamo rifatti a tecniche molto in auge nel cinema e soprattutto nella scrittura per la tv negli Stati Uniti". Anche in Italia, dunque, siamo sempre più figli della nuova tv americana.Auriemma - "E' una questione di potere mediatico e di controllo sull'immaginario. Gli americani sono bravissimi a concepire storie con un ritmo denso ma anche molto veloce, perfetto per i nostri tempi. Pensiamo alle notizie sui giornali. In media pochissimi lettori vanno oltre le prime dieci righe". Pulixi - "In realtà gli americani scrivono secondo tecniche che sono le stesse del feuilleton a puntate europeo del Settecento-Ottocento. E hanno fatto tesoro della rivoluzione rappresentata da Twin Peaks, primo serial a mostrare come episodi autoconclusivi non esaurivano una trama che sovrastava per ambientazioni e atmosfere la storia di ogni episodio, rendendo la serie potenzialmente infinita, salvo la decisione degli autori di portarla ad una conclusione".