Il giallo Elena Ferrante
Autore: Michele Neri
Testata: Vanity Fair
Data: 10 ottobre 2014
Chi è Elena Ferrante, autrice (o autore) di romanzi amati in tutto il mondo? Perché da più di vent’anni e dopo sette libri, tra cui la popolare serie L’amica geniale, non è mai uscita allo scoperto e raccolto così il meritato successo? Al tempo del selfie, c’è chi difende la propria identità: la ritiene espressa in ogni dettaglio dai personaggi femminili dei suoi libri. Così, una delle nostre personalità più apprezzate all’estero – negli Stati Uniti è ormai diventata oggetto di culto – non ha un volto. Non sapremo mai se è una donna o un uomo, se è madre o ha i baffi, e se è napoletana, come l’ambientazione dei romanzi e le scarse dichiarazioni (sempre scritte) fanno supporre? Ecco gli elementi del più complesso giallo letterario degli ultimi anni.
PRIMI FATTI Nel 1992 l’editore romano e/o (che pubblicherà tutti i suoi libri) dà alle stampe un romanzo, L’amore molesto, firmato: Elena Ferrante. Niente foto dell’autore, né biografia. È l’inizio del caso. Mario Martone ne gira un film. Nel 2002 compare un secondo bellissimo titolo, ancora una storia al femminile: I giorni dell’abbandono. Un successo clamoroso. Nei salotti letterari, la domanda «chi è Elena Ferrante?» comincia a circolare. Dopo la serie dedicata all’intensa, epica amicizia tra Elena Greco e Raffaella Cerullo (Lila), intitolata L’amica geniale, la curiosità supera i confini nazionali.
FATTI PIÙ RECENTI I suoi titoli sono distribuiti in decine di Paesi; vende centinaia di migliaia di copie. Il segreto rimane. Negli Usa, solo la trilogia dell’Amica geniale ha venduto 100 mila copie, e lì, il terzo capitolo, Storie di chi fugge e di chi resta, ha suscitato recensioni degne di Calvino o Moravia. Hanno paragonato la sua opera ai Promessi sposi. Molly Fischer sul New Yorker: «L’emozione di leggerla è la stessa che ti spinge a farti prestare il vestito di un altro, o di pizzicarlo più forte che puoi quando non ti capisce».
COMPLICI Meno di dieci. Alla e/o, i soli a conoscere l’identità sono i due editori.
SOSPETTATI E INDIZI Si dice possa essere lo scrittore napoletano Domenico Starnone. Oppure il critico Goffredo Fofi (uno dei pochi ad averla intervistata). Seguono il politico Gaetano Quagliariello, la scrittrice Fabrizia Ramondino, e Anita Raja, moglie di Starnone, collaboratrice della casa editrice e/o. Qualcuno sostiene che non tutti i romanzi siano stati scritti dalla stessa mano. Il gioco si complica.
POSSIBILITÀ DI SUCCESSO DELLE INDAGINI Quasi zero. Inutile guardare su Google Images: escono volti sconosciuti, e il premio Pulitzer Elizabeth Strout. Inutile farle un agguato a un premio. Non partecipa. Sulle Pagine Bianche di Napoli trovo una Elena Ferrante. Mah.
MOVENTE L’ha ripetuto, con sfumature diverse. Nell’intervista (per lettera) a Goffredo Fofi: «Scrivere sapendo di non dover apparire genera uno spazio di libertà creativa assoluta. È un angolo mio che intendo difendere, ora che l’ho sperimentato».
ULTIMA «APPARIZIONE» PUBBLICA Intervista sulle pagine di Vogue America, ad agosto.
IL PROSSIMO «COLPO» A novembre, quando uscirà il quarto volume dell’Amica geniale: Storia della bambina perduta. Quarantamila copie, ovviamente firmate «Elena Ferrante».