È incredibile come una storia di amori, tradimenti, sotterfugi, morti ammazzati, piccole tragedie quotidiane e turbamenti familiari, una storia così “femminile”, sia riuscita ad appassionarmi tanto. Ma, in fondo, di che altro parlano i grandi libri?
La trilogia dell’Amica geniale di Elena Ferrante è l’esempio perfetto di come una scrittura davvero buona, potente, armoniosa sia in grado di reggere una storia che raccontata da qualcun altro sembrerebbe quasi patetica. Non che la trama sia banale o noiosa, per carità. Ma la forza di questi personaggi è straordinaria, supera ogni intreccio possibile, e sebbene le loro reazioni e i loro sentimenti siano del tutto umani e comprensibili, la Ferrante li rende affascinanti, vivi, capaci di pensieri sinceri e proprio per questo inesprimibili.
Elena e Lila sono ormai adulte, si sposano, hanno dei figli, ma un filo invisibile le tiene legate anche a distanza, sebbene per lunghi periodi non si parlino più. Forse ciò che siamo stati da bambini, le esperienze e le persone che hanno contribuito a formarci, restano dentro di noi per sempre. Fatto sta che ogni successo di Elena, ogni amarezza di Lila, si riflettono sull’altra in un gioco di specchi e rimandi indissolubili anche quando creano malumore e scontento. A tratti Elena vorrebbe che Lila morisse, altre volte Lila sembra disprezzare profondamente Elena, eppure anche nei momenti più bui nessuna delle due è capace di fare a meno dell’altra.
Attorno a loro si muovono i personaggi che abbiamo già conosciuto nei primi due volumi (è indispensabile leggerli, altrimenti ci si perde moltissimo): i fratelli Solara, Nino, Gigliola, Pasquale, Enzo, Nadia, la Galiani, la famiglia di Elena e così via. Inutile soffermarsi sui dettagli della trama, che scorre veloce sorretta da una scrittura meravigliosa.
Storia di chi fugge e di chi resta è la storia di chi pensa di essere sfuggito alla miseria e invece scopre di essere rimasto immobile, ed è la storia di chi non si è spostato di un metro ma ha rivoluzionato tutto. È una storia di fallimenti, successi, frustrazioni, gioie e sofferenze. Non è la storia di tutti noi, ma è la storia di Elena e Lila, il che è molto meglio. E ora aspetto il quarto e ultimo volume.