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Piergiorgio Pulixi – La notte delle pantere

Autore: Massimiliano Mancuso
Testata: Contorni di noir
Data: 30 settembre 2014

Si riparte… ma questa volta non dalle strade della metropoli, dai sentieri della “giungla”, ma dalla cella di sicurezza nel sotterraneo della Questura; il nostro “eroe” si ritrova in galera… non poteva di certo passare in  sordina l’omicidio del vicequestore a capo della Narcotici… e questo è un fatto! L’ispettore Mazzeo Biagio li aveva messi insieme, li aveva cercati, li aveva trovati e li aveva accolti come un padre ed erano diventati, perciò, una famiglia, tutti della medesima razza, tutti poliziotti o ex-poliziotti, con i quali condividere il brivido ed il delirio del passaggio del confine instabile e fragile che separa la legalità dall’illegalità… è questo è un altro fatto! Questa volta Biagio non si trova ad affrontare la giovane organizzazione criminale, che sebbene spietata, era di un solo uomo. Questa volta Mazzeo si viene a trovare tra le grinfie di un cerbero che non lascia scampo e vie di fuga, che ti manipola, ti controlla, ti comanda come una marionetta cosciente ma inerte. Questa volta il piano è andato male, la partita di droga è quella sbagliata e il vicequestore ucciso non è più il loro unico problema. Si è materializzato un problema molto più grosso. La ‘ndrangheta… e questo è l’inferno! Per proteggere il suo branco Biagio è costretto ad agire da solo, a non potersi confidare con nessuno e rischia di essere considerato dai suoi stessi “figli”, un traditore, un rammollito, uno che non ha più le palle, che non riesce a vedere la via d’uscita di una strada che altrimenti non potrà che portare morte e devastazione (se non altro quella interiore). In questo inferno Mazzeo vive il suo incubo peggiore. Abituato a pianificare, manipolare, sfruttare, spingere e tirare, ora si ritrova a essere un fantoccio nelle mani di un burattinaio avvezzo a tirare i fili di ben altra importanza, pertanto Biagio è costretto a farsi manipolare fino in fondo e accetta di non mordere l’unica mano che gli viene tesa davanti. I personaggi che si delineano all’interno del romanzo, e che circondano la figura ambigua dell’ispettore della squadra Narcotici, sono tutti essenziali e sono uniti dalle trame del racconto come il legame che tiene insieme le singole cellule che compongono un organismo vivente. Appunto come un essere vivente il romanzo respira ma ad un ritmo vertiginoso che porta ad una lettura frenetica… si vuole subito sapere se questa volta Biagio Mazzeo ne uscirà vivo e con quante cicatrici, la storia è avvincente che non ti lascia mai intuire il possibile finale. Consiglio la lettura di questo libro, ma leggetelo dopo aver Una brutta storia (Editore E/O Collezione Sabot/Age Anno 2012) avrete la sensazione di aver fatto un abbondante e sorprendente “pasto completo” a base di Pulixi.