Le sorelle ribelli
Autore: Margi De Filpo
Testata: Satisfiction
Data: 9 settembre 2014
Le sorelle Ribelli, romanzo d’esordio di Corinne Atlas, già sceneggiatrice di film e serie televisive, mi ha tenuto compagnia durante tutta l’estate. Mi ha tenuto compagnia a lungo perché è un romanzo che più volte avevo deciso di abbandonare, non mi piaceva, lo trovavo scontato e troppo carico di pathos. Semplicemente non lo stavo capendo, può succedere. Ma ogni volta che decidevo di interrompere la lettura, e mi appassionavo ad un altro libro, il pensiero tornava a Jeanne, la primogenita delle tre sorelle protagoniste di questa storia, e decidevo di ricominciare a leggere da dove avevo interrotto. Siamo alla fine degli anni Settanta, Jeanne decide di lasciare la Provenza e trasferirsi a Parigi per emanciparsi dal resto della famiglia. Seguita quasi subito dalla sorella Brigitte, che si iscrive all’università solo per sposare un avvocato e garantirsi una vita agiata, si scontra fin dal primo momento con le infinite contraddizioni del movimento studentesco. Jeanne e Brigitte accolgono l’arrivo della terza sorella, fuggita ancora adolescente dal piccolo borgo in cui sono cresciute, con affetto e malcelato entusiasmo. Elsa è giovanissima, impulsiva e irrequieta, uno spirito ribelle che ricorda un po’ Jo, di Piccole donne, e coltiva il sogno di diventare una scrittrice. Le sorelle Ribelli, pur essendo profondamente unite, litigano spesso e rimangono, l’una per l’altra, un mistero imperscrutabile. Tre donne ostinate, volitive e convinte che l’unico modo giusto di vivere sia quello che immaginano per loro stesse.
Corinne Atlas rincorre le Ribelli per circa trent’anni, dai movimenti studenteschi del ’68 all’elezione di Mitterand, dalla caduta del muro di Berlino fino all’attentato alle Torri Gemelle. Fotografa i momenti salienti della loro vita privata intrecciandoli alla Storia: gli incontri, gli amori, le scelte avventate, i fallimenti, le gioie. Le vediamo cambiare, pagina dopo pagina, esprimere la loro vera e più intima natura. Brigitte, che cercava un marito ricco, diventa lei stessa un’imprenditrice di successo; Jeanne, la femminista impegnata, rinuncia alla sua autonomia e al suo paese per seguire l’uomo che ama; Elsa, che sognava di diventare una scrittrice, si brucia la carriera innamorandosi del più famoso editore di Francia. Rimane solo un rogo degli ideali giovanili, anche gli amici di un tempo sono cambiati, sono diventati cannibali da salotto: “Il piccolo circolo dava prova di un cinismo arrogante, nutrito di battute da addetti ai lavori e soprattutto della sensazione élitaria di conoscere tutti i retroscena degli avvenimenti […] La loro vita consisteva nel tenersi al corrente. Di qualsiasi cosa, e comunque prima di tutti gli altri”. Eppure, nonostante l’apparente fallimento delle ambizioni, qualcosa sopravvive: le origini, gli affetti profondi, l’amore mai rinnegato nei confronti di chi le ha amate e, alle volte, tradite. Corinne Atlas racconta tutte le donne, quasi brutalmente, senza filtri, e con grande intensità e passione. Le descrive nelle loro debolezze, ma riesce a carpirne l’energia e la bellezza sprecata che rende le loro storie dei piccoli capolavori. Le sorelle Ribelli è un romanzo che non ho amato, ma sento di dover consigliare alle donne che stimo, è una favola senza lieto fine, una saga familiare interrotta troppo presto, una scommessa sospesa, ma è soprattutto uno straordinario inno alla vita.