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Breve come un sospiro

Autore: Marina Bisogno
Testata: Satisfiction
Data: 2 luglio 2014

La dichiarazione d’amore più vicina al mistero di questo sentimento prismatico e rapinoso. È questo “Breve come un sospiro” di Anne Philipe, pubblicato per la prima volta in Francia nel 1963, e oggi riproposto da E/o nella collana “Gli Intramontabili” (traduzione di Giancarlo Buzzi). Anne, filosofa e scrittrice, era la moglie di Gérard Philipe, famoso attore negli anni Cinquanta, morto di tumore a 37 anni. Il romanzo, scritto in prima e in seconda persona, rievoca – senza confini assoluti e in balia delle suggestioni -  i venti giorni cruciali per l’autrice e il suo amato. In un lasso di tempo così breve Gérard apprende del male che gli attacca le cellule, si opera e muore per sfinimento. La malattia, difatti, è incontrollabile. All’indomani dell’intervento, Anne tace la verità al compagno, tradendo il patto di non mentirgli. Spera in un miracolo (niente sarà peggio che sopravvivere a Gérard) e non ha la forza per infrangere le speranze di lui. Ma è un’illusione, perché Gérard si addormenta per sempre. Nelle pagine, scritte dopo qualche anno dal lutto e rivelatrici di un talento (sarebbe bello leggere altro di Anne Philipe), il racconto segue due tracce. Da una parte i ricordi: la contentezza di essere in due, diversi e indispensabili, il continuo cercarsi, Parigi, la casa in campagna, il mondo che non scalfisce quell’equilibrio intimo e ineffabile, la bellezza giovanile, e poi i figli. Dall’altra lo schiaffo inaspettato dell’epilogo drammatico, che tra i dettagli fa da spartiacque, da lente. Anne, ancora inconsolabile ma più lucida, reinterpreta i fatti, si interroga sul senso di tutta la felicità che lei e il marito avevano tra le mani. “Eri il più bel legame con la vita” scrive ad un certo punto. Una vita che Anne ha dovuto imparare a riapprezzare. Nonostante il tuffo negli ambienti riservati di una coppia (la sensazione è uguale se leggete “Lettera a D,” di André Gorz), è precipua l’assolutezza del testo. E non solo perché è sinuoso e vibrante, no. Questo libro è una filosofia di vita: esserci, amare, gioire, fregarsene, disperarsi, negarsi. È una struggente meraviglia: prendere o lasciare.