Giallo ai Mondiali per il commissario Attila
Autore: Santa Di Salvo
Testata: Il Mattino
Data: 12 giugno 2014
Improbabile il nome: Igor Attila. Improbabile l'incarico: commissario della sezione Crimini Sportivi. Improbabile (almeno si spera) l'attentato che sconvolge il Paese, alla vigilia dei Mondiali di calcio: un'autobomba che uccide Fulvio Cipollone (attenti alle iniziali!), centravanti e capitano degli azzurri, in una villa a pochi chilometri da Coverciano. E c'è pure il bis, un secondo botto che si porta via il portiere. Com'è allora che Vendetta ai Mondiali (e/o, 186pagine, euro 14,50) diverte e appassiona come molti gialli non sanno fare più, con quella leggerezza tipica delle storie ben raccontate? Forse perché l'autore, Paolo Foschi, è un giornalista sportivo di lungo corso oggi passato a d altro settore nel suo Corriere della Sera. Insomma, la passione si vede e si sente. E Attila, il tormentato protagonista, acquista tratti di umanità sicuramente appartenenti allo scrittore, che ama raccontare lo sport nelle sue sfumature più profonde e personali anziché in quelle tecniche. Questo non vuol dire che non si parli di attualità, anzi. In questo noir ironico e adrenalinico le citazioni e i riferimenti ci sono tutti, dalla corruzione all'enorme business legato al doping, e persino ai temi ambientalisti, evocati attraverso il torbido legame che l'indagine mette in luce tra la vittima e un ricco industriale dell'acciaio, sponsor della nazionale e imputato in un processo per disastro ambientale (mettiamo l'Ilva di Taranto...). Igor Attila è un tipo strano. Lo abbiamo già incontrato tre volte, in altrettanti romanzi di Foschi. Ex pugile professionista, quasi oro a Seoul (il «quasi» è frutto di una combine dell'arbitro che ha fatto vincere il campione di casa), motociclista sfortunato (con la sua Hornet truccata ha subìto un rovinoso incidente), uomo di legge insofferente all'autorità (Montalbano docet), un rapporto d'amore difficile, amante della chitarra, di Luigi Tenco e del calvados. Con la sua sezione di sfigati Attila ha risolto già alcuni casi difficili. Richiamato in servizio nonostante il pauroso incidente stradale che gli è costato una gamba, Igor si trova ad affrontare un compito molto più arduo del solito. Non solo perché le due vittime sono grandi campioni della Nazionale, ma perché a un certo punto l'indagine sulle autobombe si incrocia con un misterioso caso di doping nell'atletica leggera.
Tra noir, sport e tanta musica (numerose le citazioni musicali, da Vasco al Califfo, inserite nel romanzo) Foschi ci raccqnta un mondo che conosce bene e da cui attinge a piene mani. E ancora una volta l'antieroe Attila, parente stretto di tanti altri commissari di carta che abbiamo imparato ad amare, da stereotipo si fa persona e ci lascia in amicizia, anzi inattesa di sapere di lui qualcosa di più. La prossima volta, il prossimo libro.