Continua il tentativo da parte degli autori e curatori della collana Sabot/age di tracciare una mappatura del crimine in Italia. Dei dodici volumi finora pubblicati, Il cromosoma dell’orchidea è il secondo a firma di Carlo Mazza, ambientato nuovamente in Puglia e con ancora protagonista il capitano Bosdaves.
L’ufficiale dei carabinieri è alle prese, questa volta, con investigazioni mirate alla riapertura di un vecchio caso, un suicidio archiviato troppo presto come tale. Altre indagini lo vedono impegnato sul fronte della proPria sfera sentimentale.
Intanto in città la campagna elettorale impazza e a temprare le dinamiche narrative irrompe la spregiudicatezza di politici, imprenditori e malavitosi locali, responsabili di insani giochi elettorali e improponibili piani edilizi, in un territorio già segnato da una recente e devastante alluvione.
Quella che, di primo acchito, appare una storia infarcita degli stereotipi del poliziesco italiano, si rivela una vicenda che pone l’accento su aspetti poco considerati nella letteratura di genere. L’alienato sistema che mette in scena l’autore, riproduzione in scala di realtà nazionali, viene contrapposto a prospettive e idee che svecchiano consolidate e bacate abitudini e ne evidenziano le falle. Le poche figure positive di questo romanzo contestano un modo di fare economia che ruota ancora attorno al perno dell’edilizia, evidenziano che ciò che serve alla loro città è un urgente processo di riconversione economica e industriale. La loro ricetta: rivalutare il territorio e la sua centralità geografica nel Mediterraneo, considerare ricchezza ciò che arriva da paesi più a sud del nostro, rassegnarsi all’idea del completo fallimento della democrazia rappresentativa. Le alternative sembrano più promettenti.
Senza il vernacolo di cui fa uso il conterraneo Omar Di Monopoli, la scrittura di Carlo Mazza risulta altrettanto scoppiettante e pittoresca, soprattutto nei singolari battibecchi tra alcuni dei protagonisti, ma a rimanere impressi al lettore sono l’impellente resoconto di atteggiamenti deplorevoli che ancora perdurano e gli accenni alle soluzioni che sembrano a portata di mano