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Suspance tra i numeri

Autore: Rita Bugliosi
Testata: Almanacco della Scienza CNR
Data: 18 aprile 2014

“Si trattò di un lungo periodo che sovvertì profondamente il mio approccio clinico, e la mia stessa persona. Al punto tale che provo quasi nostalgia di quelle straordinarie ed estenuanti sedute, che ricordo come fossero avvenute ieri”. Scrive così, nella premessa al romanzo, il dottor Benedetti, voce narrante de 'L’uomo che credeva di essere Riemann’ di Stefania Piazzino.

Nel volume, lo psichiatra racconta del periodo dedicato alla cura di un famoso matematico, Ernest Love, colpito improvvisamente da una sorta di sdoppiamento che lo porta a credere di essere Bernhard Riemann, matematico e fisico tedesco dell’800. A scatenare l’alterazione dello studioso è l'email di un collega il quale, per burla, gli aveva comunicato la notizia della soluzione dell’'Ipotesi di Riemann’, considerata uno dei rompicapo più complessi di tutti i tempi, tanto da essere definita il 'problema del millennio'. Se davvero il teorema venisse dimostrato, le conseguenze sarebbero notevoli, specie per il mondo dell’informatica, poiché gran parte delle leggi aritmetiche dell’attuale crittografia sono strettamente collegate al suo enunciato.

Il professor Love ripercorre, nei suoi incontri con lo psichiatra, l’esistenza di Riemann: “La prima fase che attraversò fu quella di rivivere profondamente alcuni momenti della sua vita, come un paziente sotto ipnosi che viene riportato in un preciso periodo o avvenimento della sua esistenza”. Lo specialista, dal canto suo, seguendo da vicino il geniale e strano paziente, ha modo di avvicinarsi al mondo dei numeri e di apprezzarne la bellezza: “Ah, dottore, se anche lei potesse vedere… I numeri stanno lì tutti insieme, in una specie di salone meraviglioso […] Tutto ha un senso in quel mondo lontano. C’è armonia, c’è pace”.

Una storia che si colora di suspence quando il medico capisce che chi ha fatto ricoverare lo studioso non è affatto interessato alla sua salute, ma vuole invece approfittare del fatto che il matematico si creda Riemann per riuscire a dimostrarne l'ipotesi e trarne così profitto.