L'amore che sfonda una finestra in un maldestro tentativo di furto, e poi fiorisce nella casa della derubata, la croupier tedesca Lise, che ha colto sul fatto il malcapitato ladro Adelmo. Storia ironica e dai ritmi serrati, costruita soprattutto sui dialoghi incalzanti, quella di cui è autore Massimo Carlotto. Si intitola Il mondo non mi deve nulla (E/O) e apre filone narrativo abbastanza inedito finora per l'inventore di personaggi disillusi, duri e noir come l'Alligatore e Giorgio Pellegrini. Una narrativa che diventa sempre più "femminile", questo era già evidente con il recente ciclo delle Vendicatrici. Novità insomma, anche se come vedremo, i vecchi vizi non si perdono.Massimo, due storie, quelle dei suoi nuovi personaggi, che si incontrano sullo sfondo della crisi economica.
"Sì, in effetti il romanzo è il pretesto per dare un'occhiata alla crisi da una prospettiva diversa. Secondo me è in atto una vera trasformazione antropologica, dovuta all'incertezza diffusa, e gli effetti comici vengono generati da incontri inattesi fra persone prese fra mille problemi. Come accade ad Adelmo e Lise".Un ritmo narrativo asciuttissimo e veloce, con la psicologia dei personaggi che si sprigiona dai lunghi botta e risposta. Materiale ottimo per il teatro.
"In effetti il libro è già diventato uno spettacolo teatrale che debutterà l'8 dicembre. Nei panni di Lise ci sarà Pamela Villoresi, in quelli di Adelmo troverete Claudio Casadio. Si comincia dal teatro di Faenza".In precedenza nei suoi libri le donne erano comprimarie, spesso maltrattate. Ultimamente hanno preso il centro della scena.
"Il femminile è l'unica cosa interessante da raccontare in questo periodo. Lavorerò ancora su questo tema. L'approccio naturalmente deve essere differente, bisogna imparare a ragionare in modo diverso. L'unico modo di evitare di scrivere cose stereotipate e finte è ascoltare con ancora maggiore attenzione quello che dicono, come ragionano, come percepiscono la realtà le donne con cui mi capita di avere a che fare. Il resto è uno studio sulla profondità, su come dare carne e sangue a personaggi nuovi".Il suo è anche un libro sulla paura del futuro.
"Viviamo in un tempo in cui le opzioni si sono ridotte e prendere una decisione comporta tentare di scongiurare i contraccolpi di una scelta avventata. Questo smuove un territorio interiore che è davvero una sfida raccontare. E' qualcosa che ha a che fare con l'interiorità delle persone".Breve digressione politica: cosa pensa dell'energia nuova che molti vedono in Matteo Renzi, e della sua azione di rottamazione di una certa Italia?
"Che il rottamatore passa con troppa facilità sulla gente e le sue storie complicate. Io credo che questo modo di procedere non porti da nessuna parte. Se però gli italiani vogliono questo percorso è giusto che lo vivano fino in fondo. Si capirà poi se ne valeva a pena".A proposito di personaggi femminili, la notevole B.B., poliziotta dolente e decisa di Respiro corto, tornerà in azione?
"Sì. Tornerà, unica fra i personaggi di quel romanzo".Che fine ha fatto l'Alligatore?
"Nel 2015 tornerà anche lui, sto lavorando a due romanzi. Incrocerò questo impegno di scrittura con il tour teatrale in cui porto in scena un testo su Lampedusa. Le prossime tappe saranno in Germania".