L'AMORE E' IMPERFETTO.
Il nuovo lavoro dell'autore di Monsieur Ibrahim e i fiori del Corano
racconti di incontri, abbandoni, felicità e dolore nel lato oscuro del cuore
Eric-Emmanuel Schmitt conosce le gradazioni dell'amore. Lo abbiamo sentito parlare dell'amore per Dio e per l'uomo (Monsieur Ibrahim e i fiori del Corano), per la musica (La mia storia con Mozart), per la vita (Oscar e la dama in rosa), per la ricerca della salvezza (Milarepa). Ora ne scruta aspetti più oscuri in cinque racconti lunghi contenuti nel libro La sognatrice di Ostenda ) (tr. it. A. Bracci Testasecca, edizioni e/o, 16,50 euro). Prendiamone uno, il primo, che dà il titolo al libro. Senza guastare la trama, è un po' la storia di Marinella di De André ma lei non muore. Un giorno un re senza corona e senza scorta bussa alla sua porta tirandola fuori da un mondo chiuso da pareti di libri e in un corpo che l'ha tradita. Dopo decenni, quando il tempo ormai ha cancellato la sua bellezza, uno scrittore finito sulle rive del Mare del Nord per dimenticare un amore finito male, raccoglie la sua storia. Un unico amore che al suo passaggio non ha lasciato posto per altri. Difeso dal tempo e da quanto la vita ci presenta. Folle da sembrare incredibile come non sappiamo sospettare possano essere gli amori che ci capita di sentire raccontare. Perché spesso dimentichiamo che almeno in una cosa si è tutti uguali e si hanno le stesse opportunità: avere un amore, almeno uno, che passa e ti travolge. Che lo si sappia trattenere oppure no è un altro discorso. Che lo si sappia riconoscere oppure no è un altro discorso. Bellissimo appunto un passaggio sparso nel testo: «Mistero delle parole... Come uccelli si posano sul ramo senza che l'albero se ne renda conto. Allo stesso modo Emma Van A. parlava del suo caso senza riconoscersi, come se si trattasse di un morbo che riguardava altri».