"Alcazar. Ultimo spettacolo" di Stefania Nardini
Testata: Tragopano edizioni
Data: 3 febbraio 2014
Stefania Nardini, marsigliese d’adozione, biografa di Jean Claude Izzo ci conduce per una città che nel 1939 è un milieu di personaggi ma anche di storie intime, alcune tristi, altre che si incrociano su un molo, ultima via per partire per l’America. L’Alcazar era uno straordinario teatro (oggi è la più importante biblioteca/libreria della Francia del Sud) dove si sono esibite e incontrate diverse personalità. Il pretesto dell’autrice parte dal ricordo della madre, cantante e ballerina, donna capace di vivere il palcoscenico della avanguardia, che le aveva accennato di un suo passaggio per l’Alcazar nel 1939, un ricordo che non fu dolorosamente approfondito. La protagonista del romanzo si ispira a lei, amica di Cordero, costretto a pagare per la sua omosessualità. In questa Marsiglia ultimo porto per molti ebrei in fuga si stende il romanzo di Stefania Nardini che con estrema dolcezza ha la qualità di toccare diversi temi, tra cui i molti Italiani, che ci arrivano per fame. Finiranno spie della Gestapo o andranno a ingrossare le file della Resistenza. Marsiglia, quindi. La città che forse ha fatto la vera resistenza, con il suo porto che vede disperati personaggi come Lisa Fitko (“La via dei Pirenei”, dove si ritroverà morente anche Walter Benjamin), Anna Seghers (“Transit”) e addirittura Marc Chagall.