Luanda, Angola, ex colonia portoghese. Novembre 2000. Il ventottenne Jaime Chiappe Bunda, scapolo e senza figli, grande amatore di libri specie gialli specie americani, esagerato sovrabbondante culo, occhiali scuri da sole, stanza in un cortile dello zio, segreta storia con donna sposata e pericolosa, grazie a un cugino Direttore Operativo da quasi due anni è scanzonato inutile agente del Sig, Servizio di Informazione Generale.
A sorpresa, gli dicono di seguire il caso di una quattordicenne violentata e strangolata in auto, poi abbandonata tra le mangrovie. Ci si mette di inesperto romanzesco impegno. Non lo risolve (altri lo faranno), ma scopre traffici di diamanti e soldi falsi da riciclare. Incrocia furbe mboa e il potente T, pesta calli, viene graffiato e malmenato, infine promosso.
Ormai il nostro genere è universale, Hammett e Chandler sono maestri di una storia globale. Dunque leggetelo con gusto questo gradevole giallo panafricano del colto sociologo letterato guerriero Artur Carlos Mauricio Pestana dos Santos (Pepetela, Jaime Bunda, agente segreto e/o 2006, 350 pagine; 16,50 euro; originale del 2001, traduzione di Daniele Petruccioli), con incursioni del narratore in corsivo, stili vari, memoria femminile in prima persona, contiene ironiche citazioni dotte. Cibo locale fast e slow, musica dimportazione. Segnalo la danzatrice algerina. Consigliato ai noiosi, affinché ruotino.